Il Tar di Bologna ha dato ragione alla discoteca Barracuda di Lido di Spina nella causa che ha intentato contro il Comune di Comacchio riguardante le attività di pubblico spettacolo e intrattenimento musicale. In pratica, è stato invalidato il regolamento sul numero di concerti e spettacoli degli stabilimenti balneari e dei pubblici esercizi ridotti da 40 a 16 all’anno. Riduzione e non da poco dell’orario di cessazione della musica, soprattutto considerando la stagione estiva: finora si poteva suonare e anche ballare nei vari bagni fino alle 2 del mattino, ora non più. Alle 23,30, silenzio, e tutti a casa. Addio alla rutilante notte sulle spiagge comacchiesi.
E’ scattata subito la gara all’ironia “sull’estate che mette il coperchio sulla vita notturna”: “Ragazzi, alle 23 e 30 tutti a letto, perché passa la fatina della buonanotte” ha scritto un ragazzo sui social. Altri invece, soprattutto adolescenti, la prendono con filosofia e non disarmano: “Non c’è problema, andremo a far serata sulle spiagge di Ravenna e del Veneto, fino alle 2, anzi tiriamo fino alle 3”. E c’è chi parla di dover dire addio a parecchie serate al Malua, lo stabilmento numero 54 di Spina, incontrastato re della movida.
Ovviamente l’annullamento del regolamento comunale di Comacchio ha scatenato la reazione degli operatori turistici, impossibilitati dalla prossima stagione – dicono – a organizzare serata musicali e feste danzanti che vanno oltre le 23,30. C’è preoccupazione e malcontento ai Lidi Ferraresi (Volano, Nazioni, Pomposa, Scacchi, Porto Garibaldi, Estensi e Spina) mentre si sta tentando, attraverso la mobilitazione delle varie associazioni di categoria, di trovare una soluzione a un problema che potrebbe arrecare danni. Qualcuno parla già di 600 posti di lavoro stagionale in bilico.