giovedì 21 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

LIGURIA / Affluenza in calo nella prima delle tre elezioni Regionali

Affuenza in calo nlla prima rilevazione della mattinata in Liguria dove si vota per le Regionali. Un voto dopo il terremoto giudiziario che ha investito il presidente della Regione Toti costretto a dimettersi, aprendo alle elezioni anticipate.

Alle 12 ha votato il 13,07% degli elettori. A contendersi la presidenza nove candidati, ma si annuncia un testa a testa tra il sindaco di Genova, Marco Bucci, e l’ex ministro dem all’Ambiente, alla Affuenza in calo nlla prima rilevazione della mattinata in Liguria dove si vota Giustizia e al Lavoro, Andrea Orlando.

Sono 1.341.799 i cittadini iscritti a votare – oggi fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15 – il nuovo presidente della Regione e i trenta componenti dell’assemblea legislativa, dopo le dimissioni dell’ex governatore Giovanni Toti, finito agli arresti domiciliari per quasi tre mesi con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito, che hanno portato poi alla convocazione di elezioni anticipate. Si tratta del primo di tre test locali che potrebbero avere anche ripercussioni nazionali. Dopo la Liguria, infatti, il 17 e il 18 novembre sarà la volta di Emilia Romagna e Umbria.

Alle 12 ha votato il 13,07% degli aventi diritto. Dati in calo in tutte e quattro le province, a Genova ha votato il 13,92% degli aventi diritto (14,18 nel 2020), a Savona il 12,77% (14,70), a Imperia il 10,78% (13,12 nel 2020), alla Spezia il 12,27% (13,26 nel 2020).

Nove i candidati, ma si annuncia un testa a testa tra il sindaco di Genova ed ex commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi, Marco Bucci, appoggiato da un’ampia coalizione di centrodestra composta da Fratelli D’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Alternativa Popolare e dalle liste civiche Orgoglio Liguria e Vince Liguria, e l’ex ministro dem all’Ambiente, alla Giustizia e al Lavoro, Andrea Orlando, sostenuto da Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Azione, Psi e dalle liste civiche Andrea Orlando Presidente e Liguri a testa alta.

Il voto arriva al termine di una campagna elettorale senza esclusione di colpi.

Non sono mancati attacchi personali e momenti di tensione tra il candidato del centrodestra, che, dopo aver detto no più volte all’ipotesi di una sua candidatura, è stato convinto a scendere in campo dalla premier Meloni nonostante la malattia contro cui sta lottando e i tre anni di mandato da sindaco ancora da onorare, e quello del centrosinistra, che in caso di sconfitta rischia di mettere a repentaglio non solo il suo futuro politico ma anche quello della coalizione progressista, che sogna di riconquistare la Liguria dopo quasi 10 anni.

In una sfida che si annuncia quanto mai aperta, con il sindaco di Genova partito in svantaggio nei sondaggi, ma che ha poi velocemente recuperato il terreno perso, per il centrosinistra potrebbe pesare negativamente la rottura con Italia Viva. Un no all’alleanza arrivato dopo settimane di tensioni e polemiche con il M5s e Avs, in particolare sul sostegno del partito di Matteo Renzi alla giunta di centrodestra del Comune di Genova guidata dalla stesso Bucci, che hanno spinto Giuseppe Conte a decretare la fine del “campo largo”.

Per il centrodestra potrebbe invece incidere sul voto il terremoto giudiziario che ha portato alla fine anticipata della legislatura precedente ed il patteggiamento a sorpresa di Toti, che ha spiazzato anche i leader nazionali della coalizione. Uno degli effetti potrebbe essere la crescita dell’astensionismo, come evidenziato dai sondaggi delle settimane scorse secondo i quali quasi la metà degli elettori potrebbe non recarsi alle urne.

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