lunedì 10 Marzo 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

FISCHI A TRUMP / Dem in coro: “6 gennaio”. Spuntano i cartelli: Musk ruba / Il Messico: “Nessuna sottomissione”

Ecco l’articolo pubblicato da Prima Comunicazione online sul discorso di Donald Trump al Congresso degli Stati Uniti, il primo dopo la sua rielezione.  In aula si sono registrate le proteste dei democratici che hanno esposto cartelli anche contro Elon Musk. Trump ha anche parlato di una lettera che gli sarebbe stata inviata da Zelensky, ma l’Ucraina ha smentito l’invio di qualsivoglia messaggio. In serata è afrrivata la dichiarazione della presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, chepresto incongtrerà Trump: “Non ci sarà da parte mia nessuna sottomissione” ha detto, e conoscendo la tempra della presidente messicana c’è da giurare che nei suoi confronti non ci saranno agguati come avvenuto allo Studio Ovale con Zelensky.

“L’America è tornata e l’American dream sta crescendo, più grande e migliore che mai”. Donald Trump esordisce così davanti al Congresso di fronte alle Camere riunite in sessione congiunta:«I dazi? Qualsiasi siano le tasse che impongono sui nostri prodotti, noi le imporremo a loro». Fra gli ospiti di onore, Elon Musk “Ho messo fine alla censura e ho riportato la libertà di parola negli Stati Uniti”.. Ha detto Trump nel discorso fiume a Capitol Hill. Ho “messo fine alla dittattura del politicamente corretto”. Nel discorso a Capitol Hill il presidente ha dichiarato: “Il nostro Paese non sarà più woke”.

Standing ovation ma anche fischi dei Democratici hanno accolto Elon Musk quando Trump lo ha ringraziato pubblicamente nel suo discorso Per l’occasione il miliardario, che anche nello Studio Ovale si era presentato in t-shirt e capello da baseball, ha indossato giacca e cravatta.

Ogni frase del tycoon è stata accolta con grande entusiasmo dall’ala repubblicana, “rinforzata” per l’occasione anche dalla presenza di svariati ospiti, su tutti la First Lady Melania Trump e il magnate Elon Musk. Ma anche i democratici si sono fatti sentire sin da subito: il deputato democratico Al Green è stato espulso dall’aula dopo aver più volte cercato di interrompere il discorso del presidente, accusandolo di non avere il mandato per smantellare i programmi sanitari e scuotendo il suo bastone da passeggio. Altri dem hanno alzato in silenzio cartelli con scritte “Falso”, “Musk ruba” e “È una menzogna!”, e a un certo punto si è anche alzato un coro “6 gennaio!”, in riferimento all’assalto al Campidoglio del 2021.

C’era grande attesa per le parole del tycoon sull’Ucraina dopo l’annuncio dello stop agli aiuti. “Milioni di ucraini e russi sono stati uccisi o feriti inutilmente in questo conflitto orribile e brutale, che non ha fine”, ha dichiarato Trump nel suo discorso – Gli Stati Uniti hanno inviato centinaia di miliardi di dollari per sostenere la difesa dell’Ucraina. Ora basta. È tempo di fermare questo. È tempo di fermare le uccisioni. È tempo di porre fine a questa guerra senza senso”. Il tycoon ha parlato della lettera ricevuta poche ore prima da Zelensky. “Apprezzo che mi abbia inviato questa lettera”, ha detto il presidente, spiegando che il leader ucraino avrebbe riconosciuto gli sforzi degli Stati Uniti e si sarebbe detto pronto a trattare la pace e a chiudere l’accordo sulle terre rare.

Il portavoce del presidente ucraino, Serhiy Nikiforov, ha smentito però che Zelensky abbia mandato una lettera a Trump, come quest’ultimo ha affermato durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione. Nikiforov ha affermato che non c’è alcuna “lettera” e che Trump si riferiva al post pubblicato da Zelensky su un social network. Nel post il leader ucraino scriveva che l’incontro nello Studio Ovale non era andato come previsto e che l’Ucraina non vuole una guerra senza fine.

“Allo stesso tempo, abbiamo avuto serie discussioni con la Russia e abbiamo ricevuto forti segnali di disponibilità alla pace – ha aggiunto Trump – Non sarebbe meraviglioso?” Trump ha poi ribadito ancora una volta che la guerra è stata il risultato diretto della debolezza della precedente amministrazione di Joe Biden: “Quando Putin ha visto quello che è successo in Afghanistan, ha pensato: ‘Forse questa è la mia occasione’. Non sarebbe mai dovuto accadere. È stata una dimostrazione di incompetenza totale”.

Riferendosi a Elon Musk e al neonato Dipartimento per l’Efficienza del Governo, Trump ha affermato che “tutti qui”, compresi i Democratici, apprezzano il lavoro della nuova agenzia. Ha poi dichiarato, contraddicendo quanto spiegato precedentemente dalla Casa Bianca, che Musk è “a capo del Doge”. Il presidente ha poi chiarito ancora una volta che chi si opporrà alle politiche del Doge, rischierà il licenziamento.

Sul fronte economico, Trump ha proposto di rendere permanenti i tagli fiscali approvati durante il suo primo mandato e di varare una legge per eliminare le tasse su mance e straordinari, tra le altre misure. Ha inoltre attribuito al suo predecessore Biden (“il peggiore presidente della storia”) la colpa per l’aumento dei prezzi delle uova.

Il presidente americano ha giurato di “fare la guerra” ai cartelli della droga messicani, che ha accusato di stupri e omicidi e di “rappresentare una grave minaccia” per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. “I cartelli stanno facendo la guerra all’America ed è ora che l’America faccia la guerra ai cartelli, cosa che stiamo facendo”, ha detto Trump riferendosi alla recente designazione di diversi cartelli latinoamericani come organizzazioni terroristiche straniere.

Sul tema dei dazi, Trump ha affermato che le sue politiche commerciali “renderanno di nuovo ricca l’America”, pur ammettendo che “potrebbe esserci un piccolo disturbo”e un “periodo di adattamento”. Ha poi annunciato che i dazi di ritorsione, che imporranno tariffe equivalenti a quelle applicate dagli altri Paesi, entreranno in vigore il 2 aprile.

Il tycoon ha ribadito la sua intenzione di prendere il controllo della Groenlandia “in un modo o nell’altro”. “Questa sera ho anche un messaggio per l’incredibile popolo della Groenlandia. Sosteniamo con forza il vostro diritto di determinare il vostro futuro e, se lo desiderate, vi diamo il benvenuto negli Stati Uniti d’America – ha aggiunto – Ne abbiamo davvero bisogno per la sicurezza internazionale e credo che lo otterremo. In un modo o nell’altro, lo otterremo”. “Vi terremo al sicuro, vi arricchiremo e, insieme, porteremo la Groenlandia ad altezze che non avreste mai immaginato possibili”, la sua promessa.

Trump ha inoltre celebrato la “ripresa” del Canale di Panama dopo l’accordo di una società di Hong Kong per la vendita dei porti a un consorzio guidato dagli Stati Uniti. “Per migliorare ulteriormente la nostra sicurezza nazionale, la mia amministrazione si riprenderà il Canale di Panama, e abbiamo già iniziato a farlo – ha detto al Congresso – Ce lo stiamo riprendendo”.

 

In serata è arrivata è stata diffusa una della presidente del Messico, Claudia Sheinbaum. Scrive che “da parte mia non ci sarà alcuna sottomissione” dopo che gli Usa hanno imposto tassi del 25% sulle importazioni dal Messico. “È un momento decisivo per il Messico, dipenderà da cosa accadrà nei giorni prima di domenica. Non ci sarà alcuna sottomissione, siamo una grande nazione”, ha detto la presidente. Pur assicurando che l’economia messicana “sta andando bene”, Sheinbaum ha sottolineato che “se le circostanze continuano, guarderemo al Canada e ad altri Paesi” ed ha aggiunto che la chiamata programmata con il presidente Trump potrebbe aver luogo domani.

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