Dopo l’incontro affettuoso con Papa Bergoglio, il neopresidente dell’Argentina, Javier Gerardo Milei, alle 15 è entrato a Palazzo Chigi ricevuto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’incontro, durato un’ora, fa seguito ad altri due appuntamenti ufficiali: poco prima Milei era stato al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presenza del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani per circa mezz’ora e nell’incontro è stato sollecitato il rapporto Ue-Mercosur (il mercato comune dell’America meridionale).
Nella prima parte della mattina Milei ha incontrato Papa Francesco. Tra i doni che Milei ha portato con sé ci sono gli alfajores, dolcetti tipici farciti con dulce de leche e biscotti al limone della marca preferita da Bergoglio. Tra gli altri regali anche una cartella con copia della lettera manoscritta del Cancelliere José María Gutiérrez a Juan Bautista Alberdi che lo accredita come rappresentante in Europa (maggio 1854) e una immagine con la cartolina commemorativa di a Mama Antula che le Poste Argentine hanno distribuito in occasione della sua beatificazione nell’agosto 2017.
L’incontro tra Papa Francesco e il presidente argentino Milei in Vaticano è durato circa un’ora: iniziato alle 9, è terminato verso le 10. Il Santo Padre ha donato a Milei un medaglione in bronzo ispirato al Baldacchino di San Pietro, i volumi dei documenti papali e il messaggio per la Pace di quest’anno.
“Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato è stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra la Santa Sede e la Repubblica Argentina e la volontà di rafforzarle ulteriormente. Ci si è poi soffermati sul programma del nuovo Governo per contrastare la crisi economica”. Così riferisce la nota della Santa Sede.
“Guardate, il Papa è una persona che sente molto affetto per tutti, in un modo che non si può pensare che mantenga alcuna animosità verso nessuno”, ha poi precisato il prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, il cardinale argentino, Victor Fernandez, intercettato dai giornalisti all’uscita del cortile di San Damaso: Fernandez aveva l’udienza di tabella con il Papa proprio prima di quella che Francesco ha riservato al presidente argentino, Javier Milei.
“Il presidente – ha raccontato il cardinal “Tucho” che ha intravisto Milei uscendo dal suo incontro con il Pontefice – si è avvicinato al Papa con molto affetto”. Alla domanda su un possibile viaggio in Argentina del Pontefice, ha risposto: “Questo non lo sappiamo perché dipende da tante cose”.
E alla domanda se il Papa è preoccupato per la crisi in Argentina, Fernandez ha risposto: “Su questo punto il Papa è sempre preoccupato, e evidentemente è un tema che ha nel cuore, che la gente non soffra, così questo tema non ha a che vedere con alcuna tendenza ideologica, è sempre preoccupato per quelli che soffrono, è inevitabile”.
Sulla distensione con il presidente argentino, ha commentato: “Io credo che è sempre buona l’idea del Papa di dialogare, di parlare, di mettere a confronti i vari punti di vista, lo fa anche qui dentro il Vaticano”. Sugli insulti lanciati da Milei in campagna elettorale che aveva definito Bergoglio addirittura come il demonio in terra, Fernandez ha osservato: “Guardate lui non si infastidisce affatto per queste cose, capisce che è una strategia di campagna, che è parte di una strategia di marketing”. Infine, alla domanda di commentare un recente comunicato della conferenza episcopale argentina che è arrivata a dire che “il pane non si nega a nessuno”, ha detto: “Noi sempre teniamo il cuore dal lato di quelli che soffrono di più”.
Il lungo corteo delle auto che accompagnano Milei ha percorso via della Conciliazione e si è fermato davanti l’Ambasciata argentina presso la Santa Sede. È sceso dall’auto in via della Conciliazione davanti all’ambasciata Argentina e si è prestato a un selfie collettivo con un gruppo di argentini. Poi è risalito sull’auto verso palazzo apostolico per essere ricevuto in udienza dal Papa.
Intanto, l’ufficio del presidente argentino, su X, “ha ringraziato l’esercito israeliano e le altre forze di sicurezza per aver liberato i due ostaggi Fernando Simon Marman e Louis Har”, rapiti da Hamas il 7 ottobre. La stessa fonte ha ricordato che Milei nella sua recente visita in Israele aveva ribadito la richiesta della liberazione di ognuno degli ostaggi argentini e “la sua ferma condanna del terrorismo di Hamas”.
“Io filosoficamente sono anarco capitalista e quindi sento un profondo disprezzo per lo Stato. Ritengo che lo Stato sia il nemico, io penso che lo Stato sia un’associazione criminale”, Milei lo ha detto in un’intervista che andrà in onda su Retequattro. “Di fatto lo Stato è un’associazione criminale in cui un insieme di politici si mettono d’accordo e decidono di utilizzare il monopolio per rubare le risorse del settore privato”, ha argomentato Milei affermando che “il metodo da usare nel mercato è l’investimento, il commercio e il metodo dello Stato è invece appunto il rubare e quindi lo Stato non è soltanto l’associazione criminale più grande del mondo ma inoltre è il ladrone stazionario più grande del mondo”