“A sei mesi dall’inizio della guerra, 10mila donne palestinesi a Gaza sono state uccise, tra cui circa seimila madri, lasciando 19mila bambini orfanì’. È quanto si legge in un rapporto delle Nazioni Unite, aggiungendo che più di un milione di donne e ragazze palestinesi nella Striscia di Gaza stanno soffrendo una ”fame catastroficà’, con quasi nessun accesso al cibo, all’acqua potabile, a servizi igienici funzionanti o all’acqua corrente.
“Le donne sopravvissute ai bombardamenti soffrono quotidianamente la fame, le malattie e hanno una paura costante. La guerra a Gaza è senza dubbio una guerra contro le donne, che stanno pagando un prezzo alto per una guerra che non hanno provocato”, ha affermato Susanne Mikhail, direttrice regionale di Un Women durante una conferenza stampa a Ginevra.
Ma la situazione a Gaza è solo l’inizio di una fase che si preannuncia assai problematica per tutto il Medio Oriente: è la crsi tra Israele e Ira che potrebbe preludere a un’estensione del conflitto e all’aumento della sua intensità per tutta la regione. L’esercito di Tel Aviv dice di essere pronto al contrattacco, ma da Teheran sono arrivate ogg terribili minacce: “I sionisti farebbero meglio a comportarsi razionalmente, perchè se dovessero intraprendere un’azione militare contro Teheran in risposta all’attacco dell’ Iran contro Israele, siamo pronti a usare un’arma che non abbiamo mai usato prima”: lo ha dichiarato il portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del parlamento Abolfazl Amouei. “Abbiamo piani per tutti gli scenari e agiremo con coraggio. Il nostro messaggio è la pace e allo stesso tempo la preparazione militare dell’ Iran”, ha aggiunto, citato dall’agenzia Irna.