Monna Lisa potrebbe tornare in Italia, in Lombardia, per il periodo necessario alla ristrutturazione del Louvre dopo l’allarme sul stato di degrado del museo più visitato al mondo che, fa sapere la sua presidente, avrebbe una «moltiplicazione di avarie» e verserebbe in una situazione di degrado, vetustà e avrebbe la necessità urgente di lavori strutturali. Des Cars ha lanciato un grido d’allarme alla ministra alla Cultura francese Rachida Dati. Anche la Gioconda soffre, e secondo la presidente «merita una collocazione diversa».
Doveva rimanere «riservata» la nota della Des Cars, invece la stampa francese se l’è procurata e Le Parisien l’ha svelata in anteprima. Il museo più visitato al mondo, vanto della Francia, deve fare i conti con «una realtà grave» degli edifici che lo costituiscono, «troppo sollecitati» dai milioni di visitatori che lo affollano e di «vetustà inquietante».
Alcuni locali «non sono più impermeabili», in altri ci sono «gravi variazioni di temperatura che mettono in pericolo la conservazione delle opere». Ma non solo le opere, anche i visitatori sono sottoposti ormai a vere «prove di resistenza fisica» per percorrere sale e corridoi senza spazi «che consentano di fare una pausa». Per non parlare dell’«offerta alimentare o dei sanitari», largamente al di sotto «degli standard internazionali». Un quadro desolante, che non risparmia neppure la grande invenzione dei tempi di François Mitterrand, la celebre piramide inaugurata nel 1988: “è molto inospitale», soprattutto nelle «giornate di grande caldo» e con un’acustica «molto mediocre».
Nella nota, spazio all’opera più famosa al mondo ospitata dal Louvre: «Bisogna interrogarsi sulla presentazione della Gioconda della Salle des Etats», la più grande del museo.
L’offerta di soccorso al museo del Louvre di Parigi è arrivata dall’assessora della Lombardia alla Cultura, Francesca Caruso che, dopo la lettera pubblicata sulla testata francese Le Parisien della presidente del Louvre, Laurence des Cars, ha detto: “Siamo pronti a ospitare la Gioconda”. Nella lettera, indirizzata alla ministra francese della Cultura, Rachida Dati, des Cars lamenta le condizioni in cui oggi versa innanzitutto l’ambiente in cui è ospitata l’opera: una stanza lontana dalle altre opera di Leonardo, senza cartelloni informativi. E i tantissimi turisti che si accalcano davanti alla Monna Lisa la osservano ma non sono messi in condizioni di saperne di più.
Visitare il Louvre resta una prova fisica. Il visitatore non dispone di spazi per fare una pausa e targhe informative incomprensibili. Non sono lamentele di qualche blog di turisti ma un estratto del rapporto della presidente del museo. In effetti ognuno rimedia come può: le sedioline pieghevole se le sono portate da casa per poter ammirare Amore e Psiche”, capolavoro di Canova. Gli studenti si accomodano per terra prima di riprendere il giro. Il problema non sono i topi che infestavano i giardini 10 anni fa, ma lo stato di deterioramento del palazzo che fu la corte di Francia e per il sovraffollamento di strutture ormai vetuste.
La fila comincia all’entrata attraverso la celebre piramide di vetro simbolo del progetto Gran Louvre voluto da Mitterrand negli anni 80, struttura che però crea una cappa di afa nella hall centrale. L’allarme poi è soprattutto per lei: la “Gioconda” una folla incontrollata si accalca davanti al capolavoro di Leonardo ogni giorno, poco tempo e molti selfie, ma chi vuole ammirare il ritratto rimane deluso. Soluzione suggerita spostare Monna Lisa e creare uno spazio unico nel Louvre per tutte le opere d’arte del genio italiano.
L’offerta di soccorso al museo del Louvre di Parigi è arrivata dall’assessora della Lombardia alla Cultura, Francesca Caruso che, dopo la lettera al giornale Le Parisienne ha detto: “Siamo pronti a ospitare la Gioconda”. La Gioconda ritornerebbe “a casa” e starebbe insieme alle altre opere di Leonardo. L’assessora Caruso dice di non voler entrare nel merito delle osservazioni del presidente del Louvre, ma lancia un segnale di apertura a Parigi: “In attesa delle decisioni del governo francese, riguardo a spostamenti o ristrutturazioni, noi in Lombardia siamo ben lieti di ospitare questa opera”. In particolare “in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026”.