mercoledì 18 Dicembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

IN REDAZIONE SI GALLEGGIA

(Piero Di Antonio) — Perché ci si allontana dalla lettura e dall’acquisto dei giornali? A causa dei social, si dice in modo troppo sbrigativo. Invece, c’è un’altra spiegazione, più aderente ai fenomeni cui assistiamo ogni giorno: i media hanno messo da parte la ragione sociale per la quale sono nati e che hanno accompagnato nei decenni il nostro percorso verso la civiltà e la libertà. In pratica è venuto meno o si è affievolito il dare le notizie, lo scavare in profondità, l’analisi e la comprensione senza pregiudizi dei fatti, il farli comprendere ai tanti, non ai pochi. E quei pochi che manifestano ancora il coraggio di farlo sono finiti nel mirino della peggiore politica del momento. Meglio, del potere. Le lobby – a braccetto con la rappresentanza della classe dirigente, asettica, spesso feroce, superficiale e non  di rado omissiva – hanno sferrato un attacco di tale disarmante potenza da far allontanare milioni di cittadini dall’informazione.

L’accerchiamento di chi si avventura in questa professione ha influito perciò sulla qualità della politica e della classe dirigente, sul sistema dei controlli di legalità. E così la stampa nel suo complesso è passata da cane da guardia del potere a cagnolino di compagnia. Le edicole sono diventate cimiteri di carta. In tre aggettivi si può descrivere il giornalismo del nostro Paese: marpione, innocuo, galleggiante. A questo punto occorre chiedersi: bisogna rassegnarsi? Mai.

Non è possibile darla vinta ai fiancheggiatori (troppi) dei nuovi padroni. Da dove vengono? perché affollano i consigli d’amministrazione dei quotidiani e delle tv? Per quale motivo dovremmo dar loro la soddisfazione di vederci precipitare all’inferno? I miei 135 articoli sul giornalismo contenuti nel libro – e rispondo così a coloro che mi hanno onorato di un loro parere o di apprezzamenti – ambiscono a segnalare ai più distratti, senza la spocchia di voler insegnare, i tempi sbagliati in cui siamo finiti. Le mie considerazioni invitano a non rassegnarsi, ammettendo che molto, non tutto, di questa profonda crisi è dovuto a nostre precise e colpevoli responsabilità di giornalisti. Per molto tempo, infatti, non abbiamo dato importanza al peggio che stava entrando in redazione. Verranno tempi migliori, ci dicevamo. Invece…

PURGATORIO ITALIA (La Bastiglia web, 284 pagine)

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