Si è uccisa trascinando con sé la figlia di appena tre anni. Si è fatta travolgere dal fiume Piave restando abbracciata alla piccola. Il corpo di Susanna Recchia, 45 anni, scomparsa dalla casa di Miane (Treviso) da venerdì sera assieme alla figlia di tre anni, è stato trovato in un isolotto del Fiume Piave a valle del ponte di Vidor (Treviso). È stato l’elicottero dei vigili del fuoco impegnato nelle ricerche con polizia, carabinieri e protezione civile a individuare, stamane verso le 10, i corpi.
Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, la donna sarebbe entrata nel Piave, non gettandosi dal ponte, ma lasciandosi scivolare, già venerdì sera, da una riva del fiume dove sono state individuate le ultime tracce dai cani molecolari. Poi il corso d’acqua ha trascinato i corpi sull’isolotto a circa un chilometro a valle. Sulla vicenda indaga la Pm di Treviso Barbara Sabbatini che nelle prossime ore deciderà o meno se procedere alle autopsie.
Susanna, di professione igienista dentale, oltre alla bimba di tre anni aveva tre figli avuti da una precedente relazione. Dai vicini di casa viene descritta come una donna molto riservata con pochissime amicizie. Anche dal racconto dell’ex compagno, padre della bimba, emerge che non aveva mai tenuto comportamenti che lasciassero pensare a quanto poi è accaduto. Anche se – riferisce l’ex compagno – proprio la separazione aveva provocato una sorta di disagio e di disorientamento di Susanna.
Ieri, sabato 14 settembre, verso le 18 era stata ritrovata l’auto, una Volkswagen Tiguan di colore bianco, della donna all’altezza del ponte di Vidor, poco distante, e le ricerche si erano quindi concentrate per tutta la notte lungo il fiume. La segnalazione della scomparsa era stata fatta dal compagno di Susanna, che si era recato nella sua abitazione per prendere la figlia, non trovando né la piccola né la madre. Aveva quindi allertato la polizia e l’allarme era stato diramato anche alla prefettura di Treviso.
La donna ha lasciato su un tavolo di casa una lettera di cinque pagine, nella quale annunciava l’intenzione di volersi uccidere. E’ stato il compagno a consegnare i fogli alla polizia. Secondo quanto si è appreso, la 45enne viveva una situazione di forte disagio psicologico, accentuata dal fatto che si stava separando dal compagno. All’interno della Volkswagen bianca gli investigatori non avevano notato tracce significative. Era parcheggiata nel piazzale di un bar, a poche decine di metri dall’imbocco del ponte. La donna ha lasciato a casa il telefono
La donna, la sera di venerdì, ha mandato un messaggio all’ex compagno dicendo di passare intorno alle 8 di sabato per prendere la bambina. Ha avuto 12 ore per allontanarsi da casa a Miane, con la piccola, a bordo della sua auto. Nella lettera esprime disagio e la voglia di farla finita. L’ex compagno il sabato mattina non ha trovato in casa nessuno, ha visto la missiva e ha subito allertato la polizia di Conegliano. Quindi, l’allarme di ricerca persona attraverso una nota della prefettura di Treviso. Gli ultimi a vedere la donna e la bambina vive sono stati i vicini di casa.