martedì 26 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

MAR ROSSO / Tajani: “Le nostre navi potranno aprire il fuoco”

L’Italia sta già proteggendo le navi dagli attacchi dei miliziani houthi.. Però noi vogliamo allargare la zona di competenza della missione europea. Oggi le nostre navi militari hanno il compito non solo di scortare ma di difendere, quindi sono autorizzate anche ad aprire il fuoco o ad abbattere missili o droni. Non solo scorta, ma difesa militare attiva”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rainews 24.

Sempre sul conflitto in Medio Oriente Tajani ha detto di non credere che gli attacchi dei ribelli yemeniti houthi contro i mercantili nel Mar Rosso “siano pilotati dall’Iran”. Gli houthi, ha spiegato “stanno attaccando le navi mercantili perché sono alleati dall’Iran e vogliono acquisire credibilità verso Teheran”.

La missione dell’Unione europea nel Mar Rosso, ha chiarito “non sarà contro l’Iran ma servirà a proteggere i mercantili”. E ha annunciato che domani sarà in Libano, poi in Israele e a Ramallah: “L’Italia sta facendo di tutto per favorire una de-escalation per cercare di far sì che il conflitto non diventi un conflitto regionale. Noi stiamo spingendo per una soluzione due popoli due stati. Non possono essere i criminali Hamas a governare il futuro” del popolo palestinese. “Continueremo a lavorare” ascoltando tutti.

Si chiamerà Aspides e sarà la terza missione, concepita in sede Ue, che proverà a garantire di nuovo la sicurezza dei traffici e la fine degli attacchi dei miliziani Houthi nello strategico braccio di mare che va dal Golfo di Aden al Mar Rosso, percorso obbligato per raggiungere il Canale di Suez.

“Data la gravità della situazione attuale e i nostri interessi geostrategici, è importante che l’Ue dimostri la sua volontà e le sue capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo”: è scritto nel documento che viene presentato a Bruxelles in occasione del Consiglio Affari Esteri, Italia, Francia e Germania. “La missione sarà in linea con la Convenzione Onu sul diritto del mare e sarà difensiva”, si legge nel testo, che sottolinea anche “l’importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti” della missione Emasoh/Agenor, nello Stretto di Hormuz.

“Le continue tensioni nell’area rischiano di ripercuotersi negativamente sull’economia globale, causando un aumento dei costi di trasporto e dei tempi di consegna delle merci. Se prolungata, potrebbe avere potenziali effetti destabilizzanti su alcuni Paesi, come l’Egitto, il cui bilancio dipende in gran parte dalle entrate provenienti dai transiti attraverso il Canale di Suez (l’Egitto ha incassato circa 8,6 miliardi di euro nell’anno fiscale 2022-2023, ndr)” scrivono nel paper le tre capitali. Nel documento si ricordano le due missioni finora messe in campo dall’Ue nell’aera per la sicurezza della navigazione: l’operazione Atalanta, contro la pirateria somala, e l’operazione Emasoh/Agenor, nello Stretto di Hormuz.

Il ministro degli Esteri, e vicepremier, Antonio Tajani, al suo arrivo a Bruxelles, ha detto che si augura che l’approvazione della missione arrivi per il prossimo Consiglio Affari Esteri e che sicuramente si informerà il Parlamento sull’Aspides. La Marina Militare, ha aggiunto il titolare della Farnesina, è pronta a partecipare alle operazioni. Infine, ha precisato ancora Tajani, la missione non prevederà attacchi in territorio yemenita ma si concentrerà solo alla sicurezza dei mercantili. La missione militare europea nel Mar Rosso, che Roma sta promuovendo con Parigi e Berlino, rappresenta “un passo considerevole verso una vera difesa europea. L’Italia è pronta a fare la sua parte” ha concluso il vicepresidente del Consiglio.

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