Arrestato con l’accusa di corruzione l’ex direttore dell’agenzia delle Dogane, Marcello Minenna, assessore regionale all’Ambiente in Calabria e in precedenza assessore a Roma nella giunta Raggi, l’ex parlamentare della Lega, Gianluca Pini e altre 34 persone, tra cui alti funzionari della prefettura di Ravenna e dell’Ausl Romagna. L’accusa è corruzione. Sono stati sequestrati anche 63 milioni di euro.
Il comitato di redazione del Sole 24 Ore, giornale della Confindustrtia, ha chiesto al direttore Fabio Tamburini di sospendere la collaborazione di Minnenna. La stessa richiesta era stata fatta al direttore, come è scritto oggi in un comunicato del cdr, due anni fa.
IL COMUNICATO. “Nel novembre 2021 così scrivevamo in una mail alla direzione rimasta senza esiti: ‘Ciao direttore, come avrai letto, dalle notizie di queste ore risulta che il nostro collaboratore, Marcello Minenna è attualmente indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio. In casi simili, anche nel recente passato, abbiamo sempre adottato una linea di prudenza, a tutela della credibilità della nostra testata: crediamo che anche questa volta sarebbe opportuno seguirla. Ti chiediamo, quindi, di valutare la sospensione della collaborazione di Minenna, in attesa che la vicenda venga chiarita’.
Ieri Marcello Minenna è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della procura di Forlì. Il reato contestato è la corruzione. A Minenna, che ha proseguito in questi anni la sua collaborazione con Il Sole 24 Ore (ancora quattro giorni fa un suo articolo era ospitato come sempre in prima pagina), auguriamo sinceramente di chiarire la propria posizione nel più breve tempo possibile.
Al direttore torniamo a chiedere, questa volta pubblicamente, la sospensione della collaborazione. In questione infatti non c’è un atteggiamento rispetto alle politiche della giustizia e alle singole indagini che continuiamo a interpretare come garantista, quanto piuttosto la reputazione della testata e di tutta la redazione. Tema che dovrebbe stare tanto più a cuore ad un’azienda che da tempo richiama, del tutto impropriamente, i giornalisti al rispetto degli interessi morali e materiali della società”. (Il cdr del Sole 24 Ore).
L’inchiesta è della Procura di Forlì con il coordinamento della direzione antimafia di Bologna. Minenna è ora agli arresti domiciliari.
Arrestato, sempre ai domiciliari, anche l’ex parlamentare Gianluca Pini, in Parlamento in quota Lega Nord fino al 2018, e altri funzionari della prefettura di Ravenna e dell’Ausl Romagna. Complessivamente le misure cautelari sono 34 e sono stati sequestrati 63 milioni di euro.
L’indagine riguarda vari episodi di corruzione legati anche alla gestione della fornitura di mascherine durante l’epoca del Covid. Al filone di inchiesta gli inquirenti sono arrivati a partire da un caso di traffico di droga nel gennaio 2020.
Pini, secondo le accuse, avrebbe fornito all’Ausl della Romagna 3 milioni di mascherine
(per 6 milioni di euro): era il momento in cui le mascherine erano introvabili. L’inchiesta ipotizza rapporti corruttivi tra l’ex parlamentare” e i “vertici dell’Agenzia delle Dogane” e l’accusa nei confronti dei due è quella di aver lucrato sulla pandemia.
“Ho fatto mie le deleghe di Minenna – ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhuito – in modo che il lavoro della Regione possa andare avanti nelle prossime settimane senza particolari scossoni”.