Prima giornata dell’esame di maturità per 536mila studenti italiani: lo scritto d’italiano. Tra le sette proposte del ministero dell’Istruzione figurano testi di Alberto Moravia, Piero Angela, Oriana Fallaci e un articolo di Marco Belpoliti sull’attesa nell’era di WhatsApp. Patrizio Bianchi ha fortemente criticato la scelta del tema che fa riferimento a una lettera del mondo accademico a lui indirizzata quand’era ministro. Per la seconda prova scritta di questa mattina, al liceo classico è stato proposto un testo di Seneca.
“Chi è saggio non teme il volgo”: cercare il favore della folla non porta felicità ma alla rovina. Questo il brano di Seneca per i candidati alla maturità del liceo classico.
Seneca spiega a Lucilio come i precetti della filosofia, in mezzo a falsi valori, possano guidare alla virtù. Agli studenti sono state chieste la traduzione, nella seconda parte la comprensione e l’interpretazione del testo, l’analisi linguistica e stilistica, oltre all’approfondimento e alle riflessioni personali. Al liceo scientifico, per lo scritto di matematica, il consueto problema legato allo studio delle funzioni.
LA PRIMA PROVA SCRITTA DI ITALIANO
Moravia è l’autore scelto per l’analisi del testo tratto da ‘Gli indifferenti’, che vede protagonisti i fratelli Carla e Michele Ardengo, incapaci di opporsi ai propositi dell’amante della madre che tenta di impossessarsi dei beni e della villa. Una scelta interessante. Il capolavoro di Moravia è forse la più lucida rappresentazione del mondo borghese e una riflessione sulla sua decadenza.
“Gli indifferenti” è stato il romanzo d’esordio di Alberto Moravia, all’anagrafe Alberto Pincherle, scritto a 18 anni a Bressanone dopo il ricovero in un istituto di Cortina per una tubercolosi ossea di cui soffriva fin da bambino. Pubblicato da Bompiani nel 1929, è ambientato in spazi chiusi, siano essi una casa o l’interno di un’auto.
Questa condizione di prigionia affligge anche gli spazi del romanzo. Moravia ha voluto simboleggiare la vacuità e l’inutilità della realtà e l’incapacità dei protagonisti di modificarla. Una denuncia dell’incapacità di volere e di vivere la realtà (l’indifferenza, appunto) propria della borghesia degli anni Trenta del Novecento, schiava dei valori del denaro e del sesso.
Quella che Moravia descrive, senza alcuna partecipazione emotiva, è un’alienazione vitale intrecciata con un’altrettanto profonda incomunicabilità. Le vicende narrate simboleggiano il passaggio dall’immaturità adolescenziale all’età adulta, e che si cristallizza nell’amara accettazione della realtà per quello che è, abbandonando la volontà e la speranza di cambiarla. Del romanzo di Moravia è stato tratto il film omonimo di Francesco Maselli del 1964 interpretato da Tomas Milian, Claudia Cardinale, Rod Steiger e Shelley Winters.
Di Salvatore Quasimodo è stata proposta la poesia ‘Alla nuova luna’ che fa parte della raccolta ‘La Terra impareggiabile’.
In principio Dio creò il cielo
e la terra, poi nel suo giorno
esatto
mise i luminari in cielo
e al settimo giorno si riposò
Dopo miliardi di anni l’uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica, senza timore, nel cielo sereno
d’una notte d’ottobre,
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen.
Tra le tracce anche il brano “Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp” tratto da un articolo di Marco Belpoliti. Belpoliti è uno scrittore e critico letterario, 69 anni, di Reggio Emilia. Si è laureato discutendo una tesi in semiotica con Umberto Eco.
Nell’articolo pubblicato 5 anni fa su Repubblica, Belpoliti parla di come tutto sia diventato “in tempo reale”, immediato, sebbene tutto è ancora segnato dall’attesa. E per questo racconta di cosa voglia dire attendere, ascoltare, essere attenti. E si chiede “chi ha oggi tempo di attendere e di sopportare la noia? Tutto e subito”. E poi affronta il tema della tecnologia, di come abbia profondamente cambiato le nostre abitudini. “L’attesa – scrive Belpoliti – ha a che fare con l’unica cosa che ci spaventa davvero: la nostra morte”. E per questo, forse, non la tolleriamo. Lo scrittore si è detto sorpreso per la scelta.
‘L’idea di nazione’ è il testo tratto da Federico Chabod per la prima proposta dell’Analisi e produzione di un testo argomentativo”. E’ un passaggio del libro L’idea di nazione, che lo storico, esponente del pensiero laico, ha pubblicato nel 196i. La parte proposta ai maturandi un libro edito per la prima parla di Camillo Benso, conte di Cavour, e di Giuseppe Mazzini con il Manifesto della giovine Italia.
La seconda proposta si riferisce invece a un testo di Piero Angela: ‘Dieci cose che ho imparato’. Il libro, curato dal figlio Alberto, è stato pubblicato nel 2022, poco prima della scomparsa del più noto tra i giornalisti-divulgatori della Tv italiana. Angela sostiene che la tradizione umanistica “non può più illuminare e guidare il nostro tempo se non si integra con una nuova visione della realtà” Si tratta quindi di una critica sia agli atteggiamenti antiscientifici e pseudoscientifici, sia all’incapacità politica di riportare il ragionamento critico e il metodo di indagine scientifico al centro degli insegnamenti scolastici.
E infatti Angela sottolinea la necessità di “spendere in ricerca, innovazione, produttività”, perché questo è “il miglior investimento possibile, quello che rende maggiormente in prospettiva”. Attaccando ancora una volta il potere perché “di tutto questo si parla molto poco nei dibattiti politici”, mentre l’Italia “che ha marcato profondamente per secoli il cammino della civiltà” è oggi in profonda “difficoltà” e ha “perso le sue luci”.
C’è anche un testo di Oriana Fallaci, Intervista con la storia. Si tratta di interviste a tu per tu con figure che hanno segnato il corso del secondo Novecento, da Henry Kissinger a Willy Brandt, da Golda Meir a Indira Gandhi, da Arafat a Hussein di Giordania, da Nenni ad Amendola, fino a Giulio Andreotti. Celebra anche l’intervista con l’ayatollah Komeini, durante l quale Oriana Fallaci rifiutò di indossare il velo. Nel brano anche un riferimento a Blaise Pascal, di cui quest’anno, il 19 giugno, ricorrono i 400 anni dalla nascita.
Una delle tracce di attualità, e qui si è avuta la prima polemica, richiama una lettera aperta inviata nel 2021 dal mondo accademico e culturale all’ex ministro dell’Istruzione del governo Draghi, il ferrarese Patrizio Bianchi, che invitava a reintrodurre le prove scritte alla maturità. La lettera fu scritta durante il periodo della pandemia.
Ma l’ex ministro non l’ha presa bene: “In questa traccia vedo un attacco diretto nei miei confronti e non ce ne era motivo: ho lavorato tutto l’anno, da ministro, con centinaia di docenti e milioni di famiglie per riportare i ragazzi a scuola durante la pandemia. Tra l’altro l’anno scorso la maturità è stata fatta con gli scritti. È stato fatto un errore a proporre questa traccia, anche dal punto di vista educativo. E la trovo pretestuosa dal punto di vista politico, perché vuole colpire tutti quelli che hanno lavorato per il bene della scuola”.
“Abbiamo fatto quello che era giusto e ragionevole – così nella dichiarazine su Rai News – garantendo comunque, nonostante fossimo in piena pandemia, gli esami per tutti, come del resto ha scelto giustamente di fare quest’anno il ministro Valditara nelle zone alluvionate. Oggi spingono i ragazzi a scrivere su una lettera che è stata poi è contraddetta dalla realtà, un fatto inesistente, dunque. Anche dal punto di vista educativo è sbagliato. Quella lettera, scritta da un un gruppo di persone autorevoli, non fu inviata neppure a me, formalmente non l’ho neppure ricevuta, fu mandata a un giornale”.
LE ATTESE DEI MATURANDI (articoli e sondaggio di martedì 20 giugno)
Le tracce sono così suddivise: 2 appartengono alla tipologia A, l’analisi del testo e verteranno una su un’opera in prosa e l’altra su un’opera in versi di due autori del periodo che va dall’unità d’Italia fino ai giorni nostri. E’ questa una delle novità dell’esame 2023.
Altre 3 tracce appartengono alla tipologia B, ossia tema argomentativo; le ultime 2 alla tipologia C, tema di attualità.
La votazione massima che gli studenti potranno ottenere con la prima prova è di 20/20, così come per le altre 2 prove, ovvero il secondo scritto e l’orale. Il punteggio ottenuto nelle tre prove viene sommato ai crediti scolastici assegnati in base alla media dei voti del secondo biennio e dell’ultimo anno per un massimo di 40. Il punteggio più alto che può essere ottenuto alla fine della maturità è di 100/100, ed è prevista anche la lode.
SONDAGGIO. Con l’avvicinarsi della prima prova, gli studenti hanno iniziato a ipotizzare gli argomenti su cui verteranno le tracce. Come ogni anno, Skuola.net ha raccolto i pareri di 1.500 maturandi sul toto-tracce e le loro preferenze. Ecco che cosa è emerso.
ANALISI DI TESTO. Per la tipologia A, quella dell’analisi del testo con focus sugli autori di prosa e poesia dall’unità di Italia a oggi, il 46% dei maturandi è convinto che sarà presente una traccia su Gabriele D’Annunzio, ma non è mai successo che l’analisi del testo alla maturità venisse dedicata all’autore nel XXI secolo. Al secondo posto, con il 24% dei pareri, troviamo Giovanni Verga, già presente però l’anno scorso, nel centenario della sua morte.
Al terzo posto, con il 15% dei voti, c’è Alessandro Manzoni: sarebbe la prima volta per l’autore dei Promessi sposi. Il 23 maggio, infatti, sono trascorsi i 150 anni dalla sua morte. Tra gli autori più famosi di fine Ottocento che si sono aggiudicati una piccola percentuale di voti, ci sono Edmondo De Amicis, Carlo Collodi, Antonio Fogazzaro e Federico De Roberto.
Per quanto riguarda gli autori del Novecento in prosa, i più papabili, secondo gli studenti sono Italo Svevo che ha raggiunto il 36% dei voti, proprio perché il 2023 è l’anno in cui ricorre il 100esimo anniversario dalla pubblicazione de La coscienza di Zeno. Con il 27% dei voti, al secondo posto Luigi Pirandello, al terzo Italo Calvino (15%), che il 15 ottobre avrebbe festeggiato i 100 anni. Seguono Primo Levi (10%), Leonardo Sciascia (3%), Elsa Morante (3%), Cesare Pavese (3%), Grazia Deledda (2%).
Per la poesia, con il 20% delle preferenze, in testa c’è Giuseppe Ungaretti, seguito da Giovanni Pascoli ed Eugenio Montale, entrambi al 15%, Giacomo Leopardi al 14%, Dante Alighieri e Umberto Saba, entrambi al 7%, Filippo Marinetti e Giosuè Carducci al 6%, Salvatore Quasimodo al 4%, Alda Merini (3%) ed Emilio Praga (2%).
Ricorrenze e anniversari. Oltre all’analisi del testo, anche le altre tipologie di tracce (testo argomentativo e tema di attualità) potrebbero basarsi su anniversari e ricorrenze del 2023. Tra le tracce che secondo gli studenti intervistati potrebbero essere presenti ricordiamo la caduta del fascismo, avvenuta 80 anni fa, il 25 luglio 1943, e l’entrata in vigore della Costituzione italiana (21%), che risale al 1 gennaio 1948, 75 anni or sono. Inoltre, il 28 agosto saranno passati 60 anni dal celebre discorso I have a dream di Martin Luther King (10%).
Seguono, tra le preferenze degli studenti, l’80esimo anniversario della campagna di Russia della Seconda guerra mondiale, ma anche i 10 anni del pontificato di Papa Francesco, il 70esimo anniversario della scoperta del Dna, i 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, caso sul quale si sono riaccesi i riflettori proprio quest’anno, i 50 anni dal golpe di Augusto Pinochet in Cile e dalla morte di Pablo Neruda, il cinquantesimo anniversario della prima telefonata con il cellulare e dalla morte di Pablo Picasso.
Il 5 marzo 2023 è stato il giorno del 70esimo anniversario della morte di Stalin. Quest’anno ricorrono anche il decimo anniversario della morte di Nelson Mandela e di Margherita Hack e il centenario della nascita di Don Milani. Inoltre, nel 2023, Lucio Dalla e Lucio Battisti avrebbero entrambi compiuto 80 anni.
Tra gli anniversari individuati dagli studenti ricordiamo anche i 400 anni di nascita di Pascal, i 30 anni dalla morte di Fellini, 300 anni dalla morte di Adam Smith, gli 80 anni dalla morte di Nikola Tesla e i 60 anni dalla morte di Kennedy, tutti nel 2023
Attualità. Secondo i maturandi, tra le tracce più papabili per il tema di attualità, c’è quella che riguarda la guerra in Ucraina (24%), ChatGPT e più in generale, l’Intelligenza artificiale e altre nuove tecnologie (17%), seguito da Carlo III e la morte della regina Elisabetta. Tra gli altri argomenti su cui puntare, ci sono anche Covid-19 e post-pandemia, diritti civili e identità di genere, la questione ambientale, la parità di genere e la violenza sulle donne, la crisi energetica, giovani e lavoro, crisi economica e cyberbullismo.
La seconda prova scritta quest’anno tornerà a essere di carattere nazionale e non più decisa e pensata dalle singole commissioni. Le materie: al liceo classico verterà sul latino, allo Scientifico su matematica, al liceo linguistico sulla prima lingua e cultura straniera, al liceo coreutico tecniche della danza e al liceo artistico le discipline che caratterizzano i vari indirizzi, mentre al liceo di scienze umane ci sarà una traccia di antropologia, pedagogia, psicologia o sociologia. Infine, al musicale gli studenti dovranno cimentarsi in teoria e analisi della composizione.
Istituti tecnici: per relazioni internazionali per il marketing nella seconda prova ci saranno economia aziendale e geopolitica, per amministrazione finanza e marketing (Afm) economia aziendale, per costruzioni ambiente e territorio ci saranno progettazione, costruzioni e impianti, così come per informatica e telecomunicazioni.
Per meccanica, meccatronica ed energia disegno, progettazione e organizzazione industriale, per grafica e comunicazione su progettazione multimediale, per gli istituti agrari produzioni vegetali, e per il turistico le discipline turistiche e aziendali, mentre per trasporti e logistica ci saranno navigazione, struttura, costruzione mezzo. Per gli istituti del sistema moda seconda prova su ideazione e progettazione , mentre per l’indirizzo elettronico ed elettrotecnico ci saranno elettrotecnica ed elettronica.