Bufera su Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura nel governo Meloni. Il critico d’arte di Ro Ferrarese risulta indagato dalla Procura di Roma per evasione fiscale. La magistratura gli contesta un debito di 715 mila euro con il fisco. Il reato, nel dettaglio, è sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. La notizia è stata rivelata dal Fatto Quotidiano. Il critico d’arte ha detto che non si dimetterà.
L’accusa è che nonostante i soldi dovuti al fisco il critico d’arte continuasse nel frattempo ad acquistare costosissimi quadri pagati formalmente dalla compagna. La notizia dell’indagine si aggiunge al pasticcio dei 300mila euro di rimborsi e consulenze percepiti dall’inizio del 2023 per presentazioni, conferenze e mostre, nonostante la legge impedisca a esponenti del governo di percepire emolumenti e rimborsi per attività che esulano dalla “cura degli interessi pubblici” e per attività “connesse alla carica di governo”.
Secondo quanto riportato dal Fatto ci sarebbero attività di Sgarbi alquanto discutibili. Il giornale diretto da Marco Travaglio riporta una vicenda paradossale: a Genova il presidente della Fondazione Pallavicino Onlus, Domenico Antonio Pallavicino, aveva un problema con le ruspe che scavavano parcheggi. Il 2 gennaio Sgarbi videodenuncia il «cubo di cemento immondo» e i vertici della Sovrintendenza. Mostra foto fatte dall’amministratore dei beni del principe Claudio Pietro Senzioni. E non dice che lui è direttore artistico della Fondazione.
Pallavicino il 16 maggio e il 12 giugno bonifica a Sgarbi 24 e poi 30mila euro. Il primo senza causale, l’altro con causale “regalia”. Un’altra vicenda: l’artista Barbara Pratesi viene selezionata a Venezia da Sgarbi, che fa parte della giuria. Le sue opere vengono esposte dal 5 al 9 maggio nel Padiglione Spoleto. Un mese dopo, il 6 giugno, la pittrice bonifica a Sgarbi 2.500 euro, altri 1.000 euro il 20 giugno e ancora 1.000 euro il 27 giugno.
La vicenda dei soldi per le consulenze – nei primi 10 mesi del 2023 Sgarbi ha percepito quasi 300mila euro – ha scatenato la durissima reazione sia del suo ministro, Gennaro Sangiuliano, sia di Giorgia Meloni che, furibonda, sarebbe intenzionata a ritirare la delega di sottosegretario al senatore di Ferrara, che è anche presidente, a titolo gratuito, di Ferrara.
Intervistato sempre dal Fatto, Sangiuliano (nella foto) ha usato parole di fuoco nei confronti del suo numero due alla Cultura:“Sono indignato dal comportamento di Sgarbi, va bene? Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose“, ha detto il ministro.
Su quanto detto dal ministro, Vittorio Sgarbi – che si trova a Bologna per seguire la vicenda della Torre della Garisenda a rischio cedimento – ha affermato che “l’intervista del Fatto è falsa”. Ha dichiarato ai giornalisti di aver ricevuto un messaggio da Sangiuliano: “Non ho rilasciato alcuna intervista, ho solo detto di non sapere di cosa si parlasse”.
E ancora: “La telefonata che mi ha fatto poche ore fa è esattamente di spirito contrario a quanto si legge in quella falsificazione. L’ultima volta che abbiamo parlato è stato 12 ore fa e mi ha fatto venire a Bologna dimostrando un affetto straordinario”. Ma le affermaziomne del sottosegretario sono state smentite poco dopo dal ministro il quale ha dichiarato di non aver scritto nulla a Sgarbi né di averlo sentito. “L’ultima volta – ha precisato Sangiuliano – è stata prima dell’inchiesta che lo riguarda”.
Nell’articolo del Fatto vengono riportate altre frasi di Sangiuliano: “Ho subito avvertito chi di dovere e segnalato di averlo fatto a Giorgia Meloni. Del resto si sa, non l’ho voluto io e anzi: cerco di tenerlo a debita distanza e di rimediare ai guai che fa in giro“. Insomma, Sangiuliano non nasconderebbe una grande rabbia e mette una distanza netta tra lui e il sottosegretario. Il Movimento 5 Stelle, nel frattempo, ha chiesto le dimissioni del sottosegretario.
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