Sorvegliare i figli è diventata la cosa molto comune e molto dannosa che fanno i genitori con buone intenzioni: ma ciò non farà altro che ritorcersi contro. E’ il titolo di un articolo pubblicato su The Atlantic da Devorah Heithner, l’autorità scientifica a cui migliaia di genitori si rivolgono per dare consigli su come far crescere bambini resilienti e gentili in un mondo contemporaneo sempre connesso.
Il suo libro precedente, Screemwise. Helping Kids Thrive (and Survive) in Their Digital World – Sullo schermo. Aiutare i bambini a prosperare (e sopravvivere) nel loro mondo digitale – è stato un bestseller. La Heithner è relatrice di spicco in conferenze nelle scuole pubbliche e indipendenti negli Stati Uniti e all’estero.
I suoi scritti sono apparsi sul New York Times, sul Washington Post, sulla CNN Opinion e su Fast Company. Heitner ha conseguito un dottorato di ricerca alla Northwestern University e ha insegnato in varie università e college. Un curriculum e una preparazione che ne hanno fatto e ne fanno un’autorità indiscussa in tutti gli Stati Uniti per tutto ciò che riguarda soprattutto i media, la tecnologia e la società.
“Qualche anno fa – ha scritto la Heithner su The Atlantic – ho tenuto un discorso sull’educazione dei figli nell’era digitale in una scuola superiore pubblica in un ricco sobborgo di Chicago. Durante la sessione di domande, un padre si è alzato e ha dichiarato spontaneamente che non voleva correre rischi: ha monitorato la posizione di suo figlio e sua figlia sui loro telefoni. In effetti, continuava a rintracciare il suo figlio maggiore, 19 anni, che era al college in un altro Stato.
Se l’app di monitoraggio Trova i miei amici suggeriva che la ragazza non era a lezione le avrebbe mandato un messaggio chiedendole una spiegazione. Alcuni genitori tra il pubblico hanno fatto una smorfia per l’invasione della privacy di questa giovane donna, ma apparentemente altrettanti hanno annuito: anche loro stavano monitorando i loro figli.
La sorveglianza casuale è diventata un dato di fatto per i genitori di oggi. “Negli ultimi cinque anni – scrive la Heithner – mentre studiavo il mio nuovo libro, Growing Up in Public (Crescere in pubblico), ho sentito da adolescenti che i genitori monitoravano la loro posizione, leggevano i loro testi e controllavano i loro voti più volte al giorno.
Nel frattempo, l’app Life 360, il localizzatore famigliare “localizzatore famigliare” ha negli Stati Uniti più di 50 milioni di utenti attivi. Sette anni fa il 61% dei genitori ha ammesso di monitorare l’attività su Internet dei propri figli e quasi la metà ha affermato di aver esaminato i messaggi o i registri delle chiamate dei propri figli”.
A questo punto occorre approfondire il perché la studiosa si avventura nella tesi che la sorveglianza casuale dei figli potrà ritorcersi contro i genitori stessi. Lo ha scritto nel suo Crescere in pubblico, il libro di recente pubblicazione, in lingua inglese, già su Amazon e che si preannuncia come un secondo successo editoriale. “E’ il risultato di uno studio di vari anni – scrive la Heithner – per aiutare i bambini a diventare maggiorenni in un mondo in cui quasi ogni momento della loro vita può essere condiviso e confrontato”.
Con i social media e la connessione costante, i confini della privacy dei bambini si stanno assottigliando. Con Growing Up in Public ha voluto mostrare ai genitori come aiutare i preadolescenti e gli adolescenti a superare i confini, l’identità, la privacy e la reputazione nel loro mondo digitale.
Possiamo monitorare ogni mossa dei nostri figli con le app, vedere i loro voti entro pochi minuti dalla loro pubblicazione e fissarci sulla loro impronta digitale, preoccupati che un passo falso possa causarne la “cancellazione” o addirittura mettere a repentaglio la loro ammissione al college.
Tutto ciò aggiunge pressione sui ragazzi che stanno diventando maggiorenni immersi nelle piattaforme di social media che enfatizzano i momenti di “brand personale”, “Mi piace” e “gotcha”.
Come possono capire chi sono veramente senza privacy e con un giudizio costante? Devorah Heitner dimostra che concentrandoci sul carattere, e non sulla minaccia di essere scoperti o esposti, possiamo aiutare i nostri figli a essere autenticamente sè stessi.
Basandosi sul suo ampio lavoro con genitori e scuole e su centinaia di interviste con bambini, genitori, educatori, medici e studiosi, la Heitner offre le strategie per essere genitori dei nostri figli in un mondo iperconnesso. Racconta storie facilmente riconoscibili e dà consigli supportati dalla ricerca. Vuole così facilitare il superamento della sopraffazione per connettersi con i propri figli e sorvegliarli, e aiutarli a capire chi sono quando tutti guardano lo schermo.