sabato 23 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ISRAELE / Netanyahu all’Onu: “Siete una palude di bile antisemita”

Atteso discorso all’Onu del primo ministro israeliano Netanyahu alle Nazioni Unite: “Stiamo vincendo – ha detto davanti a una platea semivuota tra applausi e qualche contestazione – Ora serve una pace storica con l’Arabia Saudita. Non c’è posto in Iran e Medio Oriente dove la lunga mano di Israele non può arrivare. Stiamo facendo tutto il possibile per ridurre il numero di vittime civili”

Netanyahu ha parlato all’assemblea generale. Un discorso molto atteso, durante il quale il primo ministro israeliano ha anche definito l’Onu “palude di bile antisemita“. Ha esordito, tra le proteste di molti diplomatici, dicendo che non aveva intenzione di venire, ma dopo aver sentito le “bugie e le calunnie” rivolte a Israele ha deciso di “mettere le cose in chiaro”.

“Finché lo Stato ebraico non sarà trattato come le altre nazioni, finché questa palude antisemita non sarà prosciugata, l’Onu sarà considerata dalle persone imparziali di tutto il mondo come niente più che una farsa sprezzante“. “Israele cerca la pace, Israele anela alla pace”, ha detto, aggiungendo che Israele deve difendersi da “assassini selvaggi”.

Netanyahu ha affermato anche che il suo Paese non avrà pace finché gli ostaggi rimasti non saranno riportati a casa. Poi ha minacciato apertamente l’Iran: “Non c’è posto in Iran che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere, e questo vale per l’intero Medio Oriente. Stiamo vincendo. Hamas deve andarsene, deve arrendersi, abbassare le armi e liberare gli ostaggi. Se non lo faranno, combatteremo fino alla vittoria totale“.

Mostrando teatralmente due mappe all’aula semivuota per protesta ha definito “una maledizione” l’influenza dell’Iran: “Bisogna fare tutto il possibile per garantire che l’Iran non ottenga armi nucleari”. Parlando di Hezbollah, ha detto che il gruppo ha attaccato Israele senza essere stato provocato. “Basta così. Non ci fermeremo finché i nostri cittadini non potranno tornare sani e salvi alle loro case. Non accetteremo un esercito terroristico appollaiato sul nostro confine settentrionale, in grado di perpetrare un altro massacro in stile 7 ottobre”.

Netanyahu ha poi sottolineato la necessità di raggiungere un accordo di pace con l’Arabia Saudita, citando l’esperienza degli Accordi di Abramo. “Sarebbe una benedizione una pace del genere, sarebbe una manna per la sicurezza e l’economia dei nostri due Paesi, stimolerebbe il commercio e il turismo in tutta la regione, aiuterebbe a trasformare il Medio Oriente in un colosso globale. Una pace del genere, ne sono certo, sarebbe un vero perno della storia: inaugurerebbe una riconciliazione storica tra il mondo arabo e Israele, tra l’Islam e l’Ebraismo, tra la Mecca e Gerusalemme. Uno dei modi migliori per sventare i nefasti disegni dell’Iran è raggiungere la pace con l’Arabia Saudita”.

Netanyahu ha insistito sul fatto che Israele non vuole vedere morire neanche una persona innocente: “Nessun esercito ha mai fatto quello che sta facendo Israele per ridurre al minimo le vittime civili: lanciamo volantini, inviamo messaggi di testo, facciamo milioni di telefonate per garantire che i civili palestinesi siano al sicuro”, ha affermato.

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