mercoledì 30 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Niente smartphone in classe, ammessi pc e Intelligenza Artificiale. Un bel libro, no?

Sanzioni agli studenti delle scuole medie che infrangono il divieto di usare lo smartphone in classe: è una delle modalità al vaglio del Mim per far rispettare la stretta sull’uso del cellulare a scuola, “anche per fini didattici“.Ne ha parlato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, alla Camera dei Deputati.

In che modo si farà rispettare il divieto di uso degli smartphone in classe, anche per fini didattici? “Prevediamo per le scuole medie delle sanzioni nei confronti dei ragazzi che non rispettino questa norma. Poi ovviamente credo che tutte le disposizioni ministeriali debbano essere attuate con un senso di responsabilità come è sempre avvenuto fino ad oggi”.

La direzione intrapresa dal ministero, precisa Valditara, è quella della “valorizzazione delle tecnologie, dell’intelligenza artificiale guidata dai docenti, dell’utilizzo della didattica digitale ma non del cellulare perché ormai tutti gli studi scientifici, ma anche le grandi agenzie come Unesco e Ocse hanno dimostrato che dal punto di vista didattico ma anche psicologico, soprattutto per i bambini, ha un effetto decisamente negativo”.
E ancora: “Non c’entra nulla il tablet, non c’entra nulla il computer, non c’entrano nulla le tecnologie. Nel G7 l’accordo era già definito, molti ministri mi hanno addirittura chiesto di mettere una norma che vietasse i cellulari alle elementari e alle medie. Ormai questo è un dato scientificamente acquisito, vi sono i dati Unesco, i dati dell’Ocse, i dati di centinaia di ricerche scientifiche sui danni che l’abuso del cellulare ha per i ragazzi, soprattutto per i bambini più giovani: calo dell’attenzione, della motivazione, dell’interesse e, addirittura, calo della fantasia e della creatività. E dal punto di vista didattico anche l’Ocse ne sconsiglia l’utilizzo, soprattutto per i più piccoli, perchè favorisce la distrazione e perché abbassa i rendimenti. Ma il cellulare non c’entra nulla con tutto il resto”.
Niente divieto, quindi, per tablet, computer e per la possibilità di ricorrere, da parte dei docenti, all’Intelligenza Artificiale. Un bel libro da sfogliare e leggere, no? E una sana conversazione tra docenti e ragazzi? Se ammetti l’Intelligenza Artificiale in classe, come si fa a insegnare a uno studente l’elaborazione di un pensiero autonomo, di un testo? Con l’IA tutto è veloce e, soprattutto, a portata di mano, senza fatica alcuna per la ricerca di riferimenti storici, culturali e via discorredno. Colpire solo gli smartphone è riduttivo poiché farà dire addio ai veri valori dell’istruzione legata alle relazioni docenti-studenti, tra gli studenti stessi e alla trasmissione del sapere. Un ministro, Valditara, che getta sempre fumo negli occhi, e non va mai alla sostanza delle cose.

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