domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

NON SI PUO’ SBAGLIARE

(S.A. di professione reporter.eu) Il Consiglio nazionale della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi) ha sottolineato l’importanza di non ripetere con l’Intelligenza artificiale (AI o IA) l’errore fatto agli inizi degli anni 2000 con il web, quando gli editori non sono stati in grado di gestire il cambiamento, danneggiando il settore anche economicamente.

Il Consiglio nazionale ha condiviso l’idea della segreteria secondo cui i giornalisti dovranno essere i protagonisti nel governare l’AI in redazione: “Il Consiglio respinge fin d’ora l’ipotesi che l’AI possa sostituire il nostro lavoro, un lavoro che è centrale per la democrazia e la sicurezza del nostro Paese”.

Il Consiglio si è riunito mercoledì 5 giugno 2024, esprimendo sostegno alla relazione presentata dalla Segretaria generale Alessandra Costante. La relazione ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla qualità della libertà di stampa e al rispetto dei diritti civili in Italia, criticità che sono state denunciate anche da organismi internazionali.

Espressa “profonda inquietudine per le parole della Segretaria e del Presidente Vittorio Di Trapani sulle criticità rispetto alla qualità della libertà di stampa e del rispetto dei diritti civili in Italia”. Il documento sottolinea anche l’importanza dell’articolo 36 della Costituzione italiana, che garantisce ai lavoratori una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del loro lavoro, sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa.

Il Consiglio nazionale ha dichiarato il proprio appoggio alle azioni che la Segreteria e la Giunta intendono intraprendere nel confronto con gli editori per il rinnovo contrattuale, fermo da otto anni. “Un lasso di tempo che si è tradotto per gli editori in un importante taglio del costo del lavoro e in una maggiore precarizzazione del settore”. Il nuovo contratto dovrà essere inclusivo, aggiornato coi tempi e dovrà recuperare il gap dovuto all’erosione dell’inflazione.

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