giovedì 21 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

LUNA DI MIELE FINITA

Sembra finita la luna di miele tra i giornalisti veneti e friulani e la Nord Est Multimedia (Nem), la società editrice guidata dal finanziere Enrico Marchi,- presidente del gruppo Banca Finint e della Save, soprannominato il novello Doge del Nord Est nella foto – che controlla lo scalo aeroportuale di Venezia, oltre a gestire quello di Bruxelles.

Lo scrive Alberto Ferrigolo sul sito professionereporter.eu diretto da Andrea Garibaldi. La Nem un anno fa ha acquistato Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre, Il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto, Il Piccolo di Trieste dalla Gedi di John Elkann (oltre la testata online Nordest Economia) che edita la Repubblica e La Stampa di Torino. I giornalisti sono stati allertati da un editoriale del direttore editoriale alla vigilia di «una riorganizzazione che si annuncia significativa, riguarderà molte redazioni e di cui nessuno ad oggi sa nulla».

Malumore e malessere nelle sette redazioni locali circolavano già da diverso tempo, in relazione ad una accentuata “disorganizzazione” del lavoro e a un progetto editoriale che non riesce a prendere sufficientemente corpo, ma domenica scorsa, 29 settembre, il tappo è saltato quando i redattori delle sette testate hanno potuto leggere l’articolo del direttore editoriale Paolo Possamai (“Se il Nord Est è un comune denominatore”), dal quale hanno potuto apprendere – al di là della declinazione del concetto di fondo, tre regioni dentro un unico contesto sociale, culturale ed economico – il piano editoriale per il prossimo futuro. In barba alle norme contenute nel Contratto nazionale, che assegna ai Comitati di redazione il compito di “esprimere pareri preventivi e formulare proposte sugli indirizzi tecnico-professionali, la fissazione degli organici redazionali e i criteri per la loro realizzazione”, come si legge in una nota dell’assemblea dei redattori che s’è riunita mercoledì 2 ottobre e ha stato annunciato “lo stato di agitazione”.

Il passaggio incriminato dell’editoriale è questo: “I quotidiani di Nem partono dall’economia, con i giornali in edicola domani, per declinare il comune denominatore del Nord Est. Lo facciamo con una nuova testata – ilNordest.Economia – che viene a marcare una sezione del giornale in cui faremo circolare le notizie di comune interesse di area vasta (le altre resteranno appannaggio dei singoli quotidiani)”. Ma non basta, l’editoriale prosegue annunciando anche “una ‘famiglia’ di nuove testate tematiche, tutte concepite con un designer di grande fama come Paolo Tassinari”, con le quali “andremo a raccogliere i contenuti per il tempo libero (ilNordest.Weekend), per i maggiori avvenimenti previsti nel Triveneto (ilNordest.Eventi), per i grandi cicli sportivi (ilNordest.Sport), per affrontare i temi del fisco o della casa (ilNordest.Guide) e via elencando”.

“Un contributo presentato ai lettori”, prima ancora che agli stessi giornalisti che dovrebbero poi confezionare il tutto, “per allargare il cono visuale, dalla provincia a oltre il confine”. Altri progetti riguardano poi “il versante prettamente digitale”, preannuncia Possamai in un impeto programmatico. Peccato che in redazione, specie il Cdr, la rappresentanza sindacale interna, non ne sappia nulla e non sia mai stato informato.

La reazione è immediata: stato d’agitazione. E l’elenco delle lamentale dei giornalisti è lungo perché le novità annunciate a mezzo stampa vanno ad aggiungersi a un carico – normale ma anche straordinario – che non permette il regolare svolgimento di un lavoro sereno. Da Venezia a Trieste corre un brivido di ribellione perché sull’organizzazione futura che comporteranno le nuove iniziative non c’è mai stato confronto. Il Direttore viene chiamato a un incontro urgente perché è a lui che “spetta in modo esclusivo” l’organizzazione del lavoro giornalistico e dei contenuti del giornale e non al direttore editoriale Paolo Possamai, che li ha invece esplicitati sul giornale ai lettori ancor prima che alla redazione.

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