di Sara Di Antonio
— Voi pensate di potere snobbare Anna la trapper (la cantante Anna Pepe, in foto sopra *), ma in realtà le sue hit stanno accompagnando la vostra estate. Non di certo con le sue meravigliose, quanto volgari, strofe sull’empowerment femminile, dopo anni di trionfi maschili sulla scena trap. Se non avete figli adolescenti, non siete tenuti a conoscerle.
Invece fanno un po’ parte di voi, perché le sue parole hanno riecheggiato nell’appetitosa querelle Boccia-Sangiuliano, in una piccola minaccia che -naturalmente su Instagram- la donna ha recapitato al ministro (e un po’ a tutti noi): “Io ne so davvero una più del diavolo/E se parlo, faccio cadere il domino”.
Cosicché, in questo tramonto fresco e luminoso, in attesa che la trapper – ventun anni, lo sguardo lievemente orientale, l’ironia e il piglio di chi la sa lunga – faccia cadere giù il palco, causa applausi scroscianti delle cinquemila ragazzine presenti, mi sembra di essere non tanto una mamma tassista quale sono, quanto una divertita osservatrice del costume italiano.
Che parla di donne furbe, uomini un po’ meno ma che si credono tali, con quella leggerezza e grazia del Don Pasquale di Donizetti, il quale pensava di dominarle con il potere e denaro; che, capite, sono nulla rispetto al cuore umano e alle sue debolezze.
Chissà se le donne di oggi lo hanno intuito; mi auguro sempre di sì, e rivolgendomi ansiosa alle mie figlie in coda per il concerto in Emilia, mi domando se ce la faranno a esprimersi con fierezza, senza dismettere la forza nel parlare con il loro uomo.
Poi non posso augurarmi che diventino come Anna: una caratteriale irresistibile che si muove con sagacia in questo mondo di bulli della musica, divertendosi – poiché esisteva un tempo in cui gli uomini e le donne si divertivano insieme, non so se ricordate.
Neppure posso sperare che diventino come la signora Boccia: astuta, all’erta, sempre pronta a rispondere agli attacchi, perfino a una donna di ferro- pensate!- come la Meloni.
Per quello bisogna rinascere mille volte, divertirsi appunto, compiacersi – e un po’ sfruttare- l’assurdità che regola i rapporti tra i due sessi, e che resta all’insegna dell’antico: “chi comanda chi”.
Ma le cinquemila ragazzine in fila non devono pensare a tutto questo: qualcuna di loro ha pianto ed è quasi svenuta per l’oppressione della folla, o perché le mancavano gli zuccheri, non so. Non mi sembra che ne sappiano una più del diavolo, e non minacciano di fare cadere nessun domino, loro.
Hanno in mente il tramonto struggente che c’è fuori, e sperano che faccia buio presto: perché si asciughi il sudore sulla canotta e per fotografare la loro amata cantante, affascinante e indistruttibile. Che vita meravigliosa e appagante deve essere, la loro.
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* NOTA. Artista donna più ascoltata su Spotify, Anna Pepe (in arte Anna), nata a La Spezia, è la rapper italiana che sta spopolando grazie alla sua musica fresca e vivace. Attualmente in heavy rotation in tutte le radio con il tormentone estivo 30°C, la cantante ha da poco pubblicato anche il suo primo album: Vera Baddie, in testa da ben tre settimane nella classifica dei dischi più venduti.