martedì 25 Febbraio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Omicidi e femminicidi, in 10 anni – 33%. Nessuno lo scrive e vince l’insicurezza

di Corrado Giustiniani *

— Gli omicidi volontari, in Italia, sono crollati di un terzo negli ultimi dieci anni. E’ da prima pagina, no? Niente affatto, non lo è. Forse perché danneggia il paradigma dell’insicurezza percepita, su cui campano un po’ tutti. Nessuno dei maggiori quotidiani italiani ha sentito il bisogno di dare un titolo o un commento di “prima” a questa notizia, che campeggia nello studio appena diffuso dalla Direzione Polizia criminale del ministero dell’Interno: dai 475 omicidi volontari del 2015 siamo scesi a 319 del 2024, con un decremento del 33 per cento.

Calano del 38 per cento gli omicidi con vittime uomini (da 330 a 206 l’anno), ma attenzione: la Polizia ci fa sapere che si riducono anche, e del 22 per cento, i femminicidi (da 145 del 2015 ai 113 del 2024), delitti orribili, di cui si è avuta una consapevolezza alquanto tardiva, ed è bene che giornali e tv continuino a dedicarvi ampio spazio.

Nelle 22 pagine del Rapporto si tiene a sottolineare, per giunta, che siamo il Paese dell’Unione Europea con il minor rischio di reati di assassinio. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, che si riferiscono al 2022, il tasso medio Ue di omicidi volontari per 100 mila abitanti era infatti pari a 0,86, con una punta del 4,05 in Lettonia, e valori superiori all’1 in molti altri paesi, dalla Finlandia (1,50) al Belgio (1,54) alla Francia (1,21). Noi invece, quanto a omicidi volontari, siamo il paese dell’Unione più sicuro, con lo 0,55 per 100 mila abitanti.

L’italiano che ancora acquista i giornali non trova subito questa informazione confortante, nel consueto oceano di brutte notizie che l’attualità è costretta a proporre. Niente sulle prima pagine del Corriere della Sera, di Repubblica, del Messaggero, del Fatto, e nemmeno su quella di Avvenire. La Stampa invece ne afferra un dettaglio, in un titolino sopra testata: l’aumento dei minorenni come autori di omicidi: sono passati nell’ultimo anno dal 4 all’11 per cento del totale. Un dato meritevole di grande attenzione, ma non certo l’unico.

In un Paese che sembra vivere (anche nei sondaggi) l’ossessione dell’insicurezza, quando si presenta l’occasione per smontare alcune certezze popolari, questa forse andrebbe colta meglio. Anche se sarà ben difficile scalfire un sentimento generale che non è alimentato solo dal timore di violenza fisica e di predazione, come qualcuno vorrebbe far credere, ma che investe l’insoddisfazione sul lavoro e la paura di perderlo, i timori del futuro, l’invecchiamento, l’abitare, gli scenari internazionali, le guerre.

* professionereporter.eu

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