sabato 23 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

OSTAGGI / Lo sciopero generale blocca Israele: scontri e arresti

Sciopero generale in Israele: manifestanti sono tornati a protestare in strada a favore di un accordo immediato con Hamas che porti alla liberazione degli ostaggi. A scatenare la rabbia popolare contro il governo di Benjamin Netanyahu, accusato di minare e rallentare consapevolmente i negoziati, è stato il recupero dei corpi di sei giovani rapiti, giustiziati meno di 48 ore prima che venissero individuati. Centinaia di migliaia di persone hanno protestato ieri sera in tutto il Paese, la più vasta manifestazione dal massacro del 7 ottobre: ci sono stati scontri e una trentina di attivisti arrestati.

Episodi simili sono andati di nuovo in scena oggi, con marce e raduni soprattutto a Tel Aviv, ma anche a Gerusalemme e Haifa, insieme ad altre cittadine del Paese. Tra i manifestanti anche membri del kibbutz Bèeri che hanno bloccato il traffico, commemorando Carmel Gat, una dei residenti della comunità rapita quasi undici mesi fa e giustiziata tre giorni fa in un tunnel di Rafah. Attivisti hanno fermato il flusso delle auto, scontrandosi con le forze dell’ordine, altri hanno cercato di bloccare i treni nelle stazioni di Herzliya e Tel Aviv-Hashalom. Finora, 13 gli arresti compiuti dalla polizia.

L’estrema destra al governo ha attaccato la decisione del sindacato Histadrut, sostenendo che si tratti di uno sciopero politico e quindi illegale dal momento che non riguarda un tema legato al mondo del lavoro. “Non mi vergogno di dire che stiamo usando il nostro potere per impedire un accordo sconsiderato e per bloccare del tutto qualsiasi negoziazione”, ha ammesso apertamente il ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, parlando con attivisti del Gvura Forum e del Tikva Forum. Un centinaio di loro hanno inscenato una contro-manifestazione a favore dell’esecutivo: “Non ci fermeremo finchè non vinceremo”, hanno scandito marciando a Gerusalemme.

Il tribunale del lavoro ha ordinato la fine anticipata dello sciopero alle 14.30, rispetto alle 18 previste dal sindacato. Il capo dell’Histadrut, Arnon Bar-David, ha accolto l’ordinanza ma ha rivendicato la decisione di indirlo, sostenendo che si è trattato di un’iniziativa di solidarietà con gli ostaggi e non politica. “Lo sciopero è stata una mossa importante e la sostengo. Nonostante i tentativi di dipingere la solidarietà con colori politici, centinaia di migliaia di cittadini hanno mostrato il loro dissenso… abbiamo dimostrato che il destino dei rapiti non è di destra o sinistra, esiste solo la vita o la morte e non permetteremo che la vita venga trascurata”, ha affermato.

Da parte sua, l’Hostages and Missing Families Forum ha esortato gli israeliani a proseguire: “Non si tratta di uno sciopero, si tratta di salvare i 101 ostaggi che sono stati abbandonati da Netanyahu con la decisione del governo di giovedì scorso”, ha sostenuto l’organizzazione, facendo riferimento al voto dei ministri a sostegno del mantenimento della presenza delle truppe israeliane nel corridoio Filadelfia, che di fatto blocca il negoziato.

“Lo sciopero è una vergogna. State dicendo a Sinwar: avete ucciso sei persone, qui noi vi sosteniamo”. Lo ha detto durante la riunione di governo il premier Benyamin Netanyahu nella sua prima dichiarazione dopo la proclamazione dello sciopero generale, come riferisce Ynet. Il primo ministro ha attaccato duramente i dimostranti scesi in strada e si è opposto alla richiesta del ministro della difesa Yoav Gallant di annullare la decisione del governo di restare nell’asse di Filadelfia. Lo sciopero, nel frattempo è finito.

Intanto nuove proteste sono attese questa sera in Israele. Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi ha annunciato diverse iniziative a partire dalle 19 ora locale, le 18 in Italia. In un post su X il gruppo annuncia, tra le iniziative previste, una “manifestazione su vasta scala” a Gerusalemme, davanti alla residenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu, e una protesta a Tel Aviv.

“Siete complici del più grave disastro della storia del paese. Questo è il momento di ricordarvi che non avete giurato fedeltà a Netanyahu, ma allo Stato di Israele”. Lo ha scritto il capo dell’opposizione israeliana Yair Lapid in una lettera ufficiale ai parlamentari del Likud, partito del premier, Shas e ebraismo della Torah unito, i due partiti ultraortodossi della coalizione. Lapid ha aggiunto che dovrebbero immediatamente chiedere un accordo per il rilascio degli ostaggi ed in mancanza di questo uscire dalla coalizione di goverIl presidente del tribunale del lavoro ha ordinato la fine dello sciopero generale in Israele alle 14:30 ora locale, “dopo avere ascoltato le posizioni delle parti”. Lo riferisce Ynet. L’ingiunzione arriva dopo le forti pressioni del governo sul sindacato..

 

 

 

 

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