Un’affermazione destinata a far discutere quella pronunciata da Papa Francesco nel corso dell’udienza con le Missionarie della Scuola. Rivolgendosi a una platea di religiosi e religiose, il Pontefice ha sottolineato l’importanza della gioia come testimonianza cristiana, criticando l’atteggiamento di chi vive la propria vocazione senza entusiasmo.
“Sono brutte le suore con la faccia d’aceto,” ha dichiarato Francesco, utilizzando una metafora incisiva per descrivere coloro che, nonostante la loro scelta di vita spirituale, appaiono chiuse, amareggiate e prive di serenità interiore.
Il Papa ha ribadito che la vita consacrata deve essere caratterizzata dalla gioia e dall’accoglienza, elementi fondamentali per trasmettere il messaggio del Vangelo. “Non si può essere testimoni credibili del Cristo se non si irradia la gioia di essere suoi discepoli,” ha spiegato il Santo Padre. L’invito è dunque a superare un’impostazione rigida e formalistica per riscoprire la vitalità del proprio percorso di fede.
UN MESSAGGIO PER TUTTI I CRISTIANI
Il richiamo del pontefice non si limita alle suore, ma si estende a tutti i credenti, esortati a vivere la propria fede con un sorriso autentico e un cuore aperto. Il Papa ha sottolineato che la testimonianza cristiana non passa solo attraverso le parole o le opere, ma anche e soprattutto attraverso l’atteggiamento con cui si affrontano le sfide quotidiane.
Il discorso si inserisce, evidentemente, in una più ampia riflessione che il Papa porta avanti da tempo sulla necessità di rinnovare la Chiesa, rendendola sempre più vicina alla gente e capace di trasmettere un messaggio di speranza.