Scoperto a Parma un gruppo neonazista accusato ora di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. È questo il reato contestato a sei persone nei confronti delle quali, ieri, la Polizia ha eseguito un decreto di perquisizione- delle abitazioni e dei dispositivi informatici- emesso dalla Procura della Repubblica.
Una formazione che in regione ha come referente un soggetto sempre residente nel parmense, colpito da un ordine di perquisizione a giugno del 2024. Da quanto emerso da quell’operazione, scrive ancora la Procura di Parma, “si è desunto che il predetto rivestirebbe il ruolo di referente per l’Emilia-Romagna del suddetto Mlns”, ponendosi come “punto di riferimento di un gruppo di persone- evidentemente accomunate dal medesimo patrimonio ideologico di ispirazione neonazista – che si traducono nella militanza all’interno del movimento in parola e si estrinsecano nella partecipazione a riunioni politiche ed organizzative, nel corso delle quali vengono esibiti, oltre alle bandiere del movimento anche stendardi e simboli riconducibili al nazismo”.
Dal “coordinatore” gli investigatori sono poi risaliti ai sei odierni indagati, a casa dei quali sono stati trovati: tre tirapugni, sette armi bianche, tre magliette e felpe riconducibili al movimento nazionalsocialista dei lavoratori e due pc e un telefono cellulare con “contenuti informatici di interesse”. Inoltre vari opuscoli, volantini e altro materiale propagandistico dello stesso movimento e stampe e quadri con simbologia nazista.