Il laureato, film del 1967. La vicenda si svolge sul finire degli anni Sessanta, Benjamin Braddock è un giovane spensierato da poco laureatosi in un college sulla East Coast. Tornato a casa per festeggiare con i suoi genitori il termine degli studi, egli si ritrova circondato da adulti che non fanno che chiedergli quali siano i suoi progetti per il futuro.
Tutto ciò non fa che accentuare il disagio provato da Benjamin, il quale non sembra molto convinto di volersi iscrivere all’Università. A complicare ancor di più la sua situazione arriva poi l’affascinante Mrs. Robinson, la moglie del partner legale di suo padre, interpretata da Anne Bancroft. Senza mezzi termini, la donna inizia a sedurre il giovane, che finisce con l’accettare il gioco della donna.
Intraprende dunque con lei una relazione segreta, trascurando sempre di più i suoi doveri e la ricerca di un’Università da frequentare. Il rapporto con la signora Robinson, però, inizia ad incrinarsi nel momento in cui Benjamin viene costretto ad uscire con Elaine, la figlia di lei (nel film Katharine Ross).
Coetanea di Benjamin, questa inizia a sviluppare dei veri sentimenti per il giovane e allo stesso modo lui inizierà sempre più a sentirsi attratto da lei. Il rapporto segreto con la madre di Elaine e l’incombenza di un futuro opprimente, rischieranno però di essere la rovina del giovane.
Dalla recensione che ne fa Gianmaria Cataldo su Cinefilos scopriamo che “Quando nel 1967 il film Il laureato arrivò al cinema, questo rappresentò una vera e propria rivoluzione. Non solo consacrò il regista Mike Nichols e l’attore Dustin Hoffman (nella foto con la Duetto Alfa Romeo) come due dei più importanti nomi della loro generazione, ma rappresentò anche un primo segnale di rottura nella società, che di lì a poco sarebbe stata sconvolta dalle contestazioni giovanili del 1968.
Scritto da Calder Willingham, la pellicola è la trasposizione dell’omonimo romanzo di Charles Webb ed è ancora oggi considerativentato un titolo di culto, rivisto, citato e analizzato sotto ogni punto di vista. In particolare, rimane forte ancora oggi il senso di incomunicabilità che vi è tra a uno dei più grandi capolavori cinematografici di tutti i tempi.