La Procura di Macerata ha chiuso le indagini su Vittorio Sgarbi per il furto e la contraffazione di una tela del Seicento. Per gli inquirenti l’opera è stata ritoccata: decisive sarebbero state le conclusione della perizia e l’ammissione del falsario. Il critico d’arte ferrarese, da parte sua, ritiene infondate le contestazioni.
Fra il quadro rubato e quello esposto cambiava, infatti, un solo dettaglio: una torcia in alto a sinistra. Per gli inquirenti l’opera sarebbe stata effettivamente rubata e modificata, a quanto pare con l’intervento di un professionista contattato da Sgarbi. L’ex sottosegretario ha riferito di avere piena fiducia nei giudici, che dovranno ora decidere un eventuale rinvio a giudizio per contraffazione e riciclaggio di beni culturali.
“Contestazioni che ritengo infondate, le mie condotte sono trasparenti”, afferma Sgarbi. L’indagine è coordinata dalla magistratura di Macerata poiché il critico d’arte ha la residenza a San Severino Marche.