venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

QUEI FONDI FANNO GOLA

Il Sole 24 Ore ha comunicato l’intenzione di spostare 7 giornalisti di Radio24 all’agenzia Radiocor, che oggi ne conta 43. Tutte le testate sono di proprietà di Confindustria. Con molta probabilità si tratta di una soluzione per ottenere una maggiorazione dei fondi pubblici per l’editoria. A breve dovrebbe arrivare il decreto attuativo del Fondo per l’editoria che per quest’anno prevede stanziamenti per 140 milioni di euro.

Sovvenzioni importanti andranno alle agenzie di stampa, specialmente se con organico di almeno 50 dipendenti. Lo ha spiegato lo scorso 4 luglio, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini. “Abbiamo voluto modificare proprio la filosofia di fondo dell’intervento pubblico. Per i sostegni si seguivano criteri del 2017. Poi sempre prorogati. Un comitato presieduto da Sabino Cassese ci ha aiutato in questo lavoro per andare verso un vero sostegno all’informazione primaria. Abbiamo, quindi, previsto un elenco di rilevanza nazionale: si devono avere almeno 50 giornalisti articolo 1 a tempo indeterminato. E abbiamo individuato anche parametri incentivanti: assunzione di giornalisti fino a 35 anni di età, investimenti in tecnologie, collaborazioni con agenzie estere”, ha affermato Barachini.

Spostando giornalisti da Radio24 e Radiocor – ha scritto Il Fatto – l’agenzia del Sole potrebbe quindi raggiungere la soglia necessaria in tempo per far scattare la maggiorazione del sussidio da 1,5 a 2,5 milioni di euro per tre anni.

Nel comunicato diffuso dai giornalisti di Radio24, si legge che “l’assemblea respinge con forza l’ipotesi presentata dall’Azienda di trasferire presso altra realtà editoriale del Gruppo24 Ore sette colleghi attualmente in organico nella redazione di Gr24. Una riduzione pari al 20% dell’attuale componente giornalistica e al 30% dell’organico del giornale radio. Un’ipotesi, giustificata dall’azienda dalla necessità di ridurre i costi, ma presentata in modo estemporaneo, senza la contemporanea indicazione di percorsi di sviluppo, crescita, ed eventuali modelli complementari a quelli che hanno fatto di Radio24 un marchio d’eccellenza nel panorama radiofonico italiano”.

La comunicazione arriva dunque senza un progetto di effettiva valorizzazione delle professionalità coinvolte, in coincidenza con l’atteso via libera al Fondo Straordinario per gli interventi di Sostegno all’editoria 2023 e ai nuovi criteri per le agenzie stampa. L’Assemblea ha proclamato all’unanimità lo stato di agitazione, ripromettendosi ulteriori iniziative di protesta”. (Da Professione Reporter)

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