sabato 23 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Ragazzi incollati allo smartphone Crescono rischi e ansia / Prova con riepilogo settimanale

Più tempo online, più esposizione a contenuti violenti, e senso di dipendenza da social. In occasione del Safer Internet Day, Telefono Azzurro ha presentato i numeri che raccontano la vita in Rete dei più giovani.

 

Il 50% dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni passa dalle due alle tre ore al giorno sui social e chattando, un dato in crescita rispetto al 2018 quando erano il 43%.
E’ quanto emerge dal rapporto ‘Tra realtà e Metaverso. Adolescenti e genitori nel mondo digitale’ elaborato da Telefono Azzurro e presentato a Milano, in occasione del Safer Internet Day, la giornata mondiale dedicata all’uso consapevole e responsabile di Internet.

Lo smartphone è lo strumento più utilizzato per stare online, nello specifico dal 93%.
Il 14% degli intervistati passa sui social e chattando dalle quattro alle sei ore al giorno, il 4% più di sei ore al giorno e il 3% è sempre connesso.

Per quanto riguarda il genere emergono delle piccole differenze: rispetto alla media, il 44% dei ragazzi afferma di essere connesso dalle due alle tre ore al giorno e il 24% un’ora al giorno, mentre per il genere femminile il 55% dalle due alle tre ore e il 17% un’ora al giorno. Risultano delle differenze anche rispetto all’età, se il 23% dei 12-14enni è online un’ora al giorno, i 15-18enni dalle quattro alle sei ore al giorno.
Il 35% dei ragazzi dichiarano di fare tardi la sera e avere difficoltà a dormire a causa del tempo trascorso online. Per i genitori la media si attesta intorno alle 2-3 ore al giorno.

Cosa guardano
Il 93% degli intervistati usa i social per vedere contenuti degli amici, e sono per la maggioranza le ragazze. L’80% vuole vedere contenuti di personaggi famosi o sportivi e il 76% di influencer. Il 71%, in prevalenza ragazze, utilizza i social per leggere notizie, il 66% per postare contenuti e il 63% per vedere contenuti che rimandano ad una marca.

Cresce la dipendenza da social
Il 27% dei ragazzi senza l’utilizzo dei social si sentirebbe ansioso o agitato, il 29% in un range di età dai 15-18 anni e il 26% dai 12-14 anni. Il 22% degli intervistati si sentirebbe perso senza l’utilizzo dei social, mentre il 19% tranquillo e il 10% solo. Solamente il 3% si sentirebbe libero e un 1% felice.

Dai dati evidenziati, emerge che rispetto al 2018 c’è un aumento dei sentimenti sul versante ansioso. Infatti, a distanza di quattro anni, si registra un aumento di 10 punti percentuali (17% nel 2018 vs 27% nel 2022).

I contenuti fruiti sui social possono anche suscitare sentimenti negativi. Più di un ragazzo su due (53%) riferisce di aver provato sentimenti spiacevoli, come l’invidia per la vita degli altri (24%, soprattutto i 15- 18enni). Il 21% afferma che è capitato di sentirsi inadeguato, il 18% diverso, il 10% omologato. La restante parte prova solitudine (12%) o rabbia per le vite degli altri (9%).

Contenuti violenti per 1 ragazzo su 2
A quasi un ragazzo su due (48% e 53% nel caso di ragazzi 15-18 anni) è capitato di incappare online in contenuti poco appropriati e nel 25% i contenuti apparsi li hanno turbati e impressionati.
Il 19% dei ragazzi ha cercato di controllare e limitare i contenuti sui social, ma non ci è riuscito.

Le risposte dei genitori concordano: il 42% riferisce che ai figli è capitato di incappare in contenuti poco appropriati. I contenuti violenti sembrano essere i più diffusi (68%), seguiti da quelli pornografici (59%) e sessualmente espliciti (59%), dai contenuti discriminatori e razzisti (48%), da quelli riguardanti il suicidio e l’autolesionismo (40%) o inneggianti l’anoressia e la bulimia (30%), ma anche il gioco d’azzardo (27%).

Quali rischi
Sul fronte dei rischi che si corre online quello ritenuto più probabile dai ragazzi è quello di essere contattati da parte di estranei adulti (65% dei casi, percentuale che si innalza al 70% se si prendono in esame solamente le ragazze e i più piccoli, dai 12 ai 14 anni).
Seguono il bullismo (57%), oversharing di dati personali (54%), la visione di contenuti violenti (53%) o sessualmente espliciti (45%), l’invio di contenuti di cui ci si potrebbe pentire (36%), le spese eccessive (19%), il gioco d’azzardo (14%). Anche secondo i genitori (75%) il pericolo maggiore sul web è quello di essere contattati da estranei adulti.

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