giovedì 28 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

In Italia si vive di più, ma si è meno felici. Il caso Islanda

Il World Happiness Report 2023 è la graduatoria che, secondo parametri e ricerche sempre più dettagliate, ci mostra quali siano le nazioni più felici. Il report nasce dalla convinzione che il successo di un Paese debba essere valutato in base alla felicità della propria popolazione.

È stato istituito dall’ONU nel 2012, proprio lo stesso giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò il 20 marzo come la Giornata Internazionale della Felicità.Il World Happiness Report di quest’anno ha proclamato la Finlandia, ancora una volta, la nazione più felice del mondo, seguita dalla Danimarca e l’Islanda. In ultima posizione l’Afghanistan.

E l’italia? Beh quest’anno è scesa dal 31esimo al 33esimo posto, nonostante le percentuali dell’aspettativa di vita siano molto alte, al pari dei paesi ai primi posti. C’è ancora molta strada da fare. Nello specifico, il rapporto del 2023, è stato redatto tenendo presente sei fattori che analizzeremo più avanti, scegliendo un punto di partenza e intervistando per ciascun paese circa 100.000 persone.

La nazione più infelice si chiama DYSTOPIA. Per attribuire un punteggio a ciascun fattore nella maniera più oggettiva possibile è stato stabilito un valore DISTOPICO da utilizzare come punto di riferimento. In sostanza la “distopia” rappresenta la percezione di come un ipotetico paese chiamato Dystopia “vedrebbe” le altre nazioni sulla base delle sei variabili del sondaggio. Per diventare il punto di riferimento della classifica, a questo “paese immaginario” sono stati attribuiti i sei valori che corrispondono ai punteggi più bassi. Il termine è stato scelto perché, come il suo significato ci suggerisce, indica generalmente una società indesiderabile.

Chi vorrebbe vivere in un luogo con i redditi più bassi del mondo, con l’aspettativa di vita più bassa, la generosità più bassa, la maggior corruzione, il minimo sostegno sociale etc.?Ne consegue che nessun paese possa avere prestazioni peggiori di Dystopia! Neanche coloro che si trovano alle ultime posizioni della classifica. Curioso come ragionamento, no?

I sei fattori chiave del World Happiness Report. Partendo dal confronto con i valori minimi, ogni Paese è stato valutato in base a sei fattori:

REDDITO – CRESCITA DEL PIL
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) fornisce le informazioni sull’andamento dell’economia di un paese. La sua crescita è il primo indicatore di sviluppo economico e delle condizioni medie economiche dei cittadini. È importante perché è dimostrato che la ricchezza, fino a una certa soglia, possa aumentare la felicità dell’individuo.

SALUTE – ATTIVITÀ SANITARIE
L’attenzione alla salute delle persone è fondamentale per il benessere di una popolazione. L’accesso ai servizi sanitari, la prevenzione delle malattie e la promozione della salute mentale, incidono sulla felicità dei singoli individui.

COOPERAZIONE – SUPPORTO SOCIALE
Il supporto sociale permette alle persone di non sentirsi sole; la cooperazione, invece, migliora il rispetto reciproco, promuovendo solidarietà, armonia e, sicuramente, felicità.

SENSO DI LIBERTÀ NEL PRENDERE LE DECISIONI
La libertà di SCELTA è uno degli aspetti più importanti per la felicità umana. Un diritto inalienabile che si declina in mille sfaccettature, come la libertà di opinione e di espressione, il diritto al lavoro, all’istruzione e molto altro ancora.

GENEROSITÀ
L’impegno impiegato per aiutare il prossimo da parte di cittadini e governi. È interessante notare come la generosità sia ufficialmente un fattore fondamentale di felicità. In ogni caso è innegabile: la generosità è gioia non solo per chi la riceve, ma, soprattutto, per chi la dona!

ASSENZA DI CORRUZIONE
La corruzione distrugge la fiducia nel governo e nella società, portando a un senso di ingiustizia e amarezza. Una governance trasparente e responsabile, invece, favorisce la coesione sociale, promuovendo una maggiore felicità tra i cittadini. Tra tutti è il fattore che ha ricevuto i punteggi più bassi, anche in italia.

Il World Happiness Report è davvero attendibile? Il Caso Islanda
Sì! La risposta è affermativa perché, anche se siamo abituati a vedere la felicità come ad un concetto astratto e legato al sentire di ognuno, il World Happiness Report dimostra come possa essere “scientificamente” misurata.

Sulla base dei fattori e della posizione in classifica, inoltre, ci aiuta a comprendere in quale modo perseguirla, non tanto come singoli ma come Paese. L’ Islanda, per esempio, raggiunge il terzo posto perché si mostra attenta ai risultati ottenuti. Dopo gli ultimi report, infatti, ha implementato decisioni atte a migliorare sempre di più la qualità della vita dei suoi cittadini stabilendo il lavoro su quattro giorni a settimana e meno di 8 ore al giorno, con parità di stipendio per legge tra uomo e donna, dando valore alla serenità mentale ed attuando politiche di welfare attente a tematiche come quelle degli asili nido, maternità, paternità.

E’ innegabile, non tutti i Paesi riescono a rispondere in egual maniera e a volte ritroviamo dei dati imprecisi e soggettivi che cambiano da una situazione all’altra. La strada è però segnata e siamo positivi: in fondo, il report 2023 ha sorprendentemente rivelato risultati in crescita! In ciascun Paese è emersa una forte resilienza, nonostante la pandemia, le guerre e le crisi energetiche.

 

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