In Spagna lo Stato scavalca gli arbitri e la federazione calcio nella lotta al razzismo: con una nuova circolare, pubblicata dal Pais, il ministero dell’Interno in caso di insulti razzisti autorizza la polizia e il coordinamento della sicurezza presente negli stadi a interrompere o sospendere la partita in qualsiasi momento. La decisione arriva dopo i gravi avvenimenti di Valencia dove Vinicius Junior è stato fatto oggetto di vergognosi cori razzisti (“scimmia, scimmia”) da parte del pubblico.
La circolare è stata pubblicata dal quotidiano El Pais, che scrive: “Lo Stato ha deciso di darsi una mossa nella lotta al razzismo e alla xenofobia negli impianti sportivi dopo i gravi insulti subiti dal brasiliano del Real Madrid Vinicius Junior il 21 maggio allo stadio Mestalla di Valencia (nella foto Reuters).
Carlo Ancelotti ha denunciato al termine della gara l’atmosfera vergognosa del Mestalla: “Mai visto un intero stadio urlare “scimmia” a un giocatore, è inaccettabile, la Liga ha un problema, andava interrotta la partita”
Adesso la polizia spagnola “può sollecitare gli arbitri a non far cominciare, bloccare o sospendere temporaneamente o definitivamente una partita quando gli episodi di razzismo sono gravi e può anche decidere unilateralmente di sgomberare lo stadio o parte di esso in casi urgenti di alterazione della pubblica sicurezza o di grave rischio”.
Finora il protocollo che regola i campi di calcio spagnoli, redatto nel 2017 dalla Fifa e applicato dalla Federazione reale spagnola, lascia la decisione di sospendere il gioco all’arbitro. Con questa regola, e nonostante la Liga abbia registrato 14 casi simili a quello subito da Vinicius a Valencia, soltanto una volta è stata interrotta una partita in Spagna, quella tra Rayo Vallecano e Albacete in seconda divisione nel dicembre 2019, dopo che i tifosi locali hanno più volte chiamato “nazista” Roman Zozulia.
La nuova circolare del Ministero, che sarà presto inviata alla Polizia di Stato, alla Guardia Civil e alle Delegazioni di Governo, delinea“i principali criteri che devono governare l’azione del Coordinatore della Sicurezza”, figura che è stata creata con la legge del 2007 contro la violenza, il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza nello sport e da allora è responsabile della sicurezza degli eventi sportivi.
Il documento specifica che la polizia può “proporre” all’arbitro la sospensione di un incontro. Se gli incidenti sono “gravi”, l’ufficiale di polizia proporrà addirittura “la sospensione definitiva”. Se persistono gli incidenti che hanno causato l’interruzione provvisoria della gara, la polizia può “proporre lo sgombero parziale o totale delle tribune o di un determinato gruppo di spettatori, per la successiva prosecuzione della competizione”.
La decisione dev’essere presa di comune accordo tra il coordinatore della sicurezza e l’arbitro, e deve tener conto di diversi fattori. Tra questi, va soppesata “la gravità dei fatti accaduti”, “l’evoluzione prevedibile di eventi che il provvedimento di sgombero potrebbe supporre tra il pubblico” o come inciderebbe sullo svolgimento della competizione. Il responsabile del dispositivo di polizia ha la il potere di “ordinare di propria iniziativa” lo sgombero dello stadio senza consultare l’arbitro.