sabato 23 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

REFERENDUM / In dieci giorni raccolte 500mila firme contro la “Spacca-Italia”

In dieci giorni è stato raggiunto l’obiettivo delle 500mila firme per il referendum contro l’autonomia differenziata. Esultano Schlein e Conte. “Le 500 mila firme per il referendum contro l’autonomia differenziata sono un traguardo davvero importante, ma non ci fermeremo qui. Siamo riusciti ad unire un largo schieramento che ha visto insieme partiti, forze sociali ed associazioni che si sono mobilitati e organizzati contro una legge che spacca l’Italia. Si tratta di un risultato politico importante e non scontato. Il Paese è convinto che quella legge sia sbagliata e pericolosa e la nostra battaglia continuerà con tutte le persone che si sono già mobilitate e che continueranno a farlo nelle nostre feste, nelle strade e nelle piazze. A loro va il nostro più sentito ringraziamento. Un’alternativa a questa destra è possibile e noi la stiamo costruendo, insieme.” Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Un segnale potentissimo, una grande ondata di partecipazione che ci ha portato alle 500mila firme in pochissimi giorni contro la legge sull’autonomia differenziata. I cittadini non si fanno ingannare e stanno aderendo in massa all’appello per l’abrogazione. Non vogliono vivere in un’Italia divisa, frammentata in tante regioni e in tutte le materie, dalla sanità all’istruzione, dai trasporti al commercio. Hanno compreso che ci rimetteremmo tutti, nessuno escluso. Non ci fermeremo qui, è solo l’inizio”. Scrive, invece, sui social il leader M5s Giuseppe Conte.

“Oggi c’è una più grande sensibilità (sull’autonomia differenziata, ndr) e il dato sulle firme raccolte conferma che la gente comincia a capire”. Lo ha spiegato all’Agenzia Dire il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca parlando a Foglianise (Benevento) a margine dell’inaugurazione di un nuovo edificio della scuola dell’infanzia.

Affrontando il tema delle emergenze che riguardano le aree interne, il governatore ha affermato che “è ovviamente un problema che riguarda tutta l’Italia, in modo particolare alcune aree del Mezzogiorno d’Italia“. De Luca ha detto che occorrerebbe “recuperare una idea meridionalista che si è completamente perduta in questi anni. Ormai – la tesi del presidente della Regione – l’Italia guarda al Sud come a un’area quasi da abbandonare e noi dobbiamo combattere, in modo particolare contro l’autonomia differenziata che segnerebbe davvero una crisi irreversibile per tutto il Mezzogiorno d’Italia e metterebbe in crisi i grandi servizi di civiltà. Autonomia differenziata significa rompere la sanità pubblica universale e rompere la scuola pubblica universale. Almeno su queste due grandi questioni noi dobbiamo davvero aprire gli occhi perché l’autonomia differenziata significa la rottura dell’Italia”.

La posizione della Campania, evidenziata da De Luca, è questa: “Noi non siamo per difendere lo status quo, la situazione attuale. Noi vogliamo cambiare tutto. Noi dobbiamo modernizzare l’Italia. Noi siamo davvero per l’autonomia, cioè per sburocratizzare questo Paese, per rompere la palude burocratica che c’è a Roma, ma non rompendo poi l’unità dell’Italia. La proposta che io faccio anche agli amici del Nord non è di fare crociate, perché l’Italia deve rimanere unita, ma di lavorare insieme sull’obiettivo burocrazia zero”.

“Ci sono 100 competenze – ha concluso il governatore campano – che possono essere trasferite alle Regioni senza perdere tempo perché abbiamo tante di quelle normative che soffocano l’Italia. Io credo che l’Italia dinamica, le imprese, i ceti professionali siano interessati a questo: ad avere la modernizzazione dell’Italia, la dinamizzazione del Paese. E non la rottura nazionale“.

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