martedì 26 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

LA STANZA NON C’E’ PIU’

Ezio Mauro ha diretto con successo La Repubblica per vent’anni dal 7 maggio 1996 al 14 gennaio 2016. Anche a Mauro,come al fondatrore del giornale Eugenio Scalfari, al momento della cessione del comando, fu assegnata una bella, grande stanza. Un po’ come si fa con i presidenti della Camera e del Senato, che mantengono un ufficio a Montecitorio e a Palazzo Madama. E Mauro, nella scia di Scalfari, assicurava tutti i giorni la sua presenza al giornale, sul modello di un ufficiale prussiano.

Da quindici giorni a Ezio Mauro, 75 anni da compiere a ottobre, è stato comunicato (a cura dell’amministratore delegato di Gedi, Maurizio Scanavino) che la sua stanza non c’è più. D’altronde a Repubblica non ci sono più scrivanie per tutti i redattori, ma solo un centinaio di postazioni, da utilizzare “a rotazione”, senza più effetti personali o foto di famiglia. La sede del quotidiano, che occupava vari piani del palazzo di Largo Fochetti, si è ridotta a un piano.

Mauro, dalla fine della sua direzione, ha collaborato con intensità alle pagine del giornale. Grandi ricostruzioni storiche (sull’avvento del comunismo in Russia, per esempio) e analisi politiche di alto livello. Sta pubblicando in questo periodo nelle pagine della Cultura di Repubblica le sue “Cronache della fine del fascismo” e interviene spesso con commenti in prima pagina sulla situazione politica, spiegando, in particolare, da dove viene e dove va il governo della Destra in Italia.

Con la nuova sistemazione logistica, non ci sarà più a Repubblica anche un luogo per le assemblee di redazione. L’Azienda ha risposto alla protesta del Comitato di redazione con l’argomento che si possono svolgere da remoto.

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