sabato 15 Marzo 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

RIARMO EUROPEO / Alta tensione nel governo tra Lega e Giorgia Meloni

Acceso scontro sul riarmo europeo in Consiglio dei ministri tra la Lega e Giorgia Meloni. In particolare tra Giorgetti e la premier. Il piano “ReArm Europe” continua a creare tensione tra gli alleati del governo di centrodestra, sebbene Palazzo Chigi e Ministero dell’Economia si siano affrettati a smentire il forte contrasto nel governo, relegato a un “franco colloquio”.

La tensione sarebbe alta, in particolare in vista delle comunicazioni di Giorgia Meloni martedì prossimo in Senato e mercoledì a Montecitorio, prima del Consiglio europeo, quando ci sarà da presentare una risoluzione su cui è molto difficile trovare la quadra.

Certo non ha contribuito a distendere il clima la riunione del Consiglio federale della Lega convocata in concomitanza del Cdm di ieri per discutere, tra l’altro, proprio del tema della pace in Ucraina e della difesa. Motivo per cui Salvini si è trattenuto poco alla seduta e avrebbe avuto solo un breve scambio di opinioni con la premier.

Più lungo e approfondito, invece, sarebbe stato il colloquio (“acceso” secondo alcuni, “franco” secondo altri) con Giorgetti sul tema della difesa. Certo è che la premier non può aver gradito la nota della Lega al termine del Consiglio federale che invita, tra l’altro, “alla prudenza” senza “deleghe in bianco su imprecisati eserciti europei”, concludendo che “l’Europa non ha bisogno di ulteriori debiti, di riarmo nucleare o di ulteriori cessioni di sovranità bensì di sostegno a famiglie, sanità e lavoro”. Parole che non facilitano la premier nell’affrontare il passaggio di martedì e soprattutto i tavoli internazionali. E forse non è un caso che il presidente del Senato Ignazio La Russa abbia fatto un appello alla moderazione: «Sarebbe giusto controllare i toni al nostro interno».

La scena di ieri insomma nonostante le smentite appare chiara: il no a «ulteriori debiti» per armare l’Unione Europea ha irritato la presidente del Consiglio, mediatrice tra Washington e Bruxelles, e il controcanto continuo di Salvini le complica il lavoro. Martedì al Senato e mercoledì alla Camera la presidente parlerà in Aula in vista del Consiglio Ue, e vuole scongiurare una spaccatura sul voto.

Ma non sono rose e fiori nemmeno nell’opposizione. Soprattutto nel Partito democratico, dove la Segretaria Elly Schlein apre ad un ‘chiarimento politico’, dopo il voto europeo sul riarmo che ha spaccato il partito, e avverte: “Non mi farò logorare”.

 

 

 

 

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