Una studentessa liceale di 16 anni è stata uccisa a coltellate nel quartiere Primavalle di Roma e gettata nel carrello della spesa. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia esattemente accaduto. Quel che si è appreso subito, con certezza, è che la giovane è stata uccisa a coltellate. Dopo un lungo interrogatorio è stato fermato un coetaneo della vittima, cittadino italiano originario dello Sri Lanka. Alcuni testimoni lo avrebbero visto abbandonare il carrello con dentro il cadavere della ragazza.
Gli inquirenti della Squadra mobile e del commissariato di Primavalle hanno sentito anche i condomini del palazzo e numerosi altri testimoni. Non è chiaro ancora il movente del delitto. I due ragazzi non erano fidanzati.
La vittima è Michelle Maria Causo, sedici anni. Frequentava il liceo psicopedagogico Vittorio Gassman, a poca distanza da dove è stato trovato il corpo. “Michelle era una ragazza intelligente, un po’ agitata, ma qui in questo quartiere difficile è facile“, ha raccontato all’Adnkronos un compagno di scuola della giovane uccisa. “Andavamo insieme al liceo, qui dietro”.
Un sopralluogo della polizia Scientifica nell’appartamento del giovane, che divide insieme alla madre, è andato avanti anche nella notte. Il sospetto è che il luogo del delitto sia proprio l’appartamento del giovane. L’arma del delitto, però, non è stata ancora trovata.
Nel pomeriggio alcuni passanti avevano notato e segnalato la presenza del corpo di una giovane minorenne romana all’interno di un carrello della spesa, abbandonato vicino a un cassonetto. Altre segnalazioni erano arrivate anche al 112 dei carabinieri da parte di alcuni passanti che si erano insospettiti per la presenza di un carrello della spesa dal quale fuoriusciva sangue. Altri invece segnalavano numerose macchie di sangue fuori da un portone.
Gli inquirenti stanno tentando di accertare se ci siano altre persone coinvolte nell’omicidio. L’ipotesi su cui si stanno concentrando le indagini è che il delitto sia arrivato al culmine di una violenta lite tra i due ragazzi.
Sono stati i vicini di casa del sospettato ad aprire la pista della lite degenerata nel sangue: «Tra le 15.30 e le 16 mia moglie ha sentito urlare», ha riferito uno dei residenti della palazzina in cui abita il giovane.