mercoledì 18 Dicembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ROMANIA / Annullate le elezioni per “ingerenze russe a favore della destra”

Invalidate in Romania le recenti elezioni presidenziali per “ingerenze russe“. Stando alle disposizioni dei giudici, il voto dovrebbe ripetersi la seconda domenica dopo la data di annullamento, il 22 dicembre.

La Corte Costituzionale ha invalidato il primo turno delle presidenziali che si è tenuto il mese scorso, sostenendo che il voto è stato segnato da ingerenze russe. La notizia è in apertura dell’edizione online di Adevarul e degli altri quotidiani e media di Bucarest.

Al primo turno delle presidenziali era risultato in vantaggio Calin Georgescu, candidato nazionalista, critico nei confronti della Nato. La Corte costituzionale si è espressa a partire da richieste di invalidazione fondate su documenti di intelligence che rivelerebbero ingerenze russe esercitate attraverso piattaforme social.

La decisione è arrivata a poche ore dall’inizio del ballottaggio delle elezioni presidenziali romene, che si sarebbe dovuto tenere domenica 8 dicembre tra il candidato di estrema destra Calin Georgescu e la centrista e filo-Ue Elena Lasconi, la Corte costituzionale romena ha deciso di annullare i risultati del primo turno.

L’intero processo elettorale dovrà quindi essere ripetuto in data da destinarsi. L’annullamento del primo turno delle presidenziali, tenutosi il 24 novembre scorso, è avvenuto dopo la desecretazione di documenti riservati sulla sicurezza, relativi a presunte ingerenze straniere, in primis della Russia, sulla campagna elettorale condotta su TikTok da Georgescu, il candidato vincitore a sorpresa del primo turno.

I rapporti dei servizi segreti hanno mostrato diversi processi illegali nel finanziamento della campagna elettorale di Georgescu. Il candidato sarebbe stato favorito dalla piattaforma che gli avrebbe offerto condizioni vantaggiose.

 

Due giorni fa, il presidente della Romania, Klaus Iohannis, aveva declassificato cinque documenti di istituzioni e agenzie d’intelligence romene, in cui si evidenziava che il risultato del candidato nazionalista Calin Georgescu “non era un esito naturale”, ma frutto di una campagna orchestrata da un “attore statale”.

Georgescu avrebbe beneficiato di una campagna su TikTok simile a operazioni condotte dalla Russia in Ucraina e Moldavia. Circa 25mila account TikTok, presumibilmente usati per aumentare la popolaritaà di Georgescu “sono diventati molto attivi due settimane prima della data delle elezioni”, secondo i documenti.

Circa 800 di questi account hanno avuto un’attività estremamente bassa fino all’11 novembre. Da quella data in poi, “l’intera rete e’ stata attivata a pieno regime”.Nei report si legge anche di un account TikTok che avrebbe effettuato pagamenti per 381mila euro in un solo mese, a partire dal 24 ottobre, a utenti che promuovevano Georgescu. Inoltre, le agenzie di intelligence hanno segnalato oltre 85mila attacchi informatici che miravano a sfruttare le vulnerabilita’ del sistem

 

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