Stato di agitazione dei dipendenti di McDonald’s, uno dei più grandi marchi globali nel settore della ristorazione commerciale veloce, e uno degli attori principali nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale scaduto ormai da due anni. Senza la firma del contratto nazionale, fa sapere il colosso made in Usa, niente integrativo. Una chiusura che ha provocato lo stato di agitazione del personale.
I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs avavano richiesto di aprire un tavolo di confronto per la stipula di un contratto integrativo che vada a migliorare le condizioni di lavoro di tutti i lavoratori. L’azienda ha dichiarato inoltre di non aver gradito l’invio, da parte dei sindacati, della piattaforma per l’estensione applicativa del contratto integrativo aziendale anche ai dipendenti dei licenziatari, ad oggi 150 in tutto il Paese.
La rete di McDonald’s coinvolge un elevato numero di soggetti con quasi 1.500 punti vendita aperti in Italia: 615 ristoranti e oltre 875 esercizi commerciali tra McDrive (punti di servizio in automobile) e McCafè (bar all’italiana). Di questi l’85% è gestito in regime di franchising.
I numeri di McDonald’s in Italia (nella foto il fast-food di Ferrara) sono consistenti: 670 ristoranti, 450 McDrive 570 McCafè e 150 licenziatari del marchio. Ogni giorno, secondo l’azienda, 1 milione e 200mila italiani entrano in un McDonald’s. Vengono serviti ogni anno 400 milioni di panini, 34 milioni di caffè e cappuccini, l’85% sono fornitori italiani. La catena immette nell’econonia italiana 1,2 miliardi di dollari all’anno. I dipendenti sono 32mila ai quali vanno aggiunti i cinquemila che l’azienda sta ssumendo dall’inizio del 2023.
Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno dichiarato lo stato di agitazione di tutti i dipendenti McDonald’s, con il blocco di tutte le flessibilità degli orari di lavoro, sia supplementare che straordinario, in base al proprio contratto di lavoro.
Sarà avviata una campagna di assemblee informative in tutti i luoghi di lavoro, per definire e intraprendere tutte le forme di lotta consentite al fine di modificare la decisione aziendale, e sarà disposta una campagna informativa per sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare alla solidarietà nei confronti dei lavoratori McDonald’s.