Il disegno di legge sul salario minimo legale a 9 euro torna all’esame della Commissione parlamentare dopo l’iintervento del Cnel che lo ritiene un errore. La discussione era prevista nella mattinata, ma la maggioranza di centrodestra ha presentato la richiesta per un nuovo esame del testo firmato da Cinquet Stelle, Pd, Azione e Sinistra, che ha raccolto a sostegno più di mezzo milione di firme. C’è da evidenziare che il salario miniomo legale esiste in tutti i Paesi europei e che alcuni di questi lo stanno aumentando, con la Germania che vuole portarlo a 15 euro.
A Nontecitorio, dopo il rinvio, è scoppiata la bagarre. Le opposizioni hanno gridato “vergogna, vergogna”. Contro questa scelta sono intervenuti in Aula sia Elly Schlein, sia Giuseppe Conte, presidente del M5S.
“Oggi date un colpo ai 3,5 milioni di lavoratori poveri e poverissimi. Il segnale che lanciate è inequivocabile: non contate nulla”, ha detto la segretaria del Pd prima di aggiungere: “Questo è un modo per buttare la palla in tribuna, per non trovarsi nell’imbarazzo di dire no a una proposta di legge apprezzata anche da una parte dell’elettorato che ha votato per voi”.
E con il parere del Cnel “avete fatto dire ad altri ciò che voi non avete il coraggio di dire: cioè che è normale avere salari bassi, non avvertite sulla vostra pelle alcun senso di vergogna? La vostra scelta oggi è pavida, oltre a essere cinica. Abbiate il coraggio, se siete contrari, di votare contro affossando questa proposta”.
Stessi argomenti riproposti anche da Conte: “Siamo intransigenti sulle scelte sbagliate di Giorgia Meloni ma c’è una cosa peggiore delle scelte sbagliate, c’è la volontà deliberata di nascondersi tirando in ballo altri senza mettere la faccia sulle proprie scelte. Meloni – ha attaccato Conte – è stata scelta per decidere, vi siete vantati di un governo politico, non per far decidere al Cnel di Brunetta, state buttando la palla in tribuna servendovi di Brunetta. E’ il tempo delle decisioni, scegliete: salario minimo legale sì o salario minimo no? Ma non vi nascondete”.
Per la maggioranza il capogruppo di FdI Tommaso Foti rivendica invece la scelta dell’aula, dice che dei quella dei 9 euro orari è “una cifra solo buttata lì”, definendo “fondato” il rinvio a fronte delle osservazione mosse nel testo redatto da Brunetta.
“Se le opposizioni sono tanto impaurite e preoccupate dal Cnel, organo Costituzionale, possono sempre cercare di indire un referendum per abolirlo ed abbandonare la politica, se mai lo perdessero. Commettere errori è umano, ma perseverare è diabolico”, aggiunge con una provocazione Walter Rizzetto, pure lui di FdI, presidente della commissione Lavoro.