Duro atto d’accusa del Patto per l’Abruzzo, l’opposizione di centrosinistra alla giunta Marsilio. “In Abruzzo c’è un’emergenza democratica e una questione morale che non può più essere ignorata” ha detto in una conferenza stampa congiunta il capogruppo Luciano D’Amico (nella foto con gli altri consiglieri dell’opposizione).
Lo stesso D’Amico ha reso noto un fatto sconcertante che getta un’ombra sul livello della gestione sanitaria abruzzese. Il riferimento è a una denuncia pubblica fatta dalla Procura della Corte dei Conti secondo la quale in alcuni reparti ospedalieri i pazienti sarebbero costretti a portare i farmaci da casa, acquistati a proprie spese. A completare il quadro, si registrano le lunghissime liste d’attesa per gli esami diagnostici e altre prestazioni che costringono molti cittadini ad andare fuori regione o a rinunciare alle cure.
D’Amico ha fornito poi un dato significativo: le prestazioni sanitarie in Abruzzo dall’inizio del Governo di Destra di Marsilio sono calate da 158mila a 137mila), il personale è sotto organico e i Pronto soccorso degli ospedali più grandi sono ogni giorno al collasso.
Il metodo di lavoro della giunta di Destra capeggiata da Marsilio “continua a vederci fermamente contrari. L’Abruzzo – incalzano i consiglieri regionali d’opposizione – dopo 6 anni di governo di centrodestra, registra enormi difficoltà che si acutizzano proprio nelle competenze su cui l’Ente regionale avrebbe dovuto offrire risposte concrete e soluzioni percorribili.
Mentre la Giunta Marsilio si attarda in discussioni interne, la sanità rischia di piombare nuovamente nel baratro del commissariamento: i dati registrano ben 128 milioni di euro di disavanzo delle Asl nel 2023 e, ad agosto, ancora non si conosce lo stato reale dei conti del primo semestre 2024.