martedì 15 Aprile 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

SCOMMESSE / Calciatori indebitati; minacce a Fagioli per 2,8 milioni di euro

Nuovi particolari emergono nell’inchiesta sui 12 calciatori della Serie A (ma c’è anche un tennista) indagati pe scommesse piazzate su siti illegali. Oltre alla ricostruzione del meccansimo con il vorticoso giro di puntate su vari eventi, spunta il vero e proprio incubo in cui era precipitato il giovane calciatore Nicolò Fagioli, allora alla Juventus, oggi alla Fiorentina, che si era “consegnato” ai creditori a causa della ludopatia di cui era vittima.

Cifre considerevoli da puntare su vari eventi sportive e non sempre la capacità di rientrare delle spese, per questo i creditori erano arrivati a minacciare pesantemente il giocatore. Lo racconta “La Repubblica” che evidenzia anche delle chat tra Fagioli e alcuni personaggi coinvolti nell’inchiesta legata alle scommesse illegali che coinvolge diversi calciatori di Serie A, ma non solo, perché il quotidiano sottolinea come siano coinvolti anche cantanti.

La Repubblica cita un documento della Polizia nel quale è evidente che Fagioli “era esposto con l’organizzazione delle scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro”. Una somma di denaro che aveva scatenato le ire di alcuni degli esattori, a partire da Nelly che minaccia il giocatore ex Juve: “Fagioli, quanto è vero, lo giuro sui miei bambini che mercoledì se non ho i miei soldi vengo a Torino e te faccio smettere di giocare”. E poi Ludwig che di professione fa il dj e il trapper e sarebbe un amico di Fagioli: “Non fare il furbo: c’ho gli screen che te giochi i falli laterali” (screen che gli inquirenti non hanno mai trovato ndr).

A quel punto Fagioli prova a rispondere e a calmare le acque, ma senza grande successo: “Non guadagno una cifra del genere nemmeno in un anno. So che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare. Ho l’ansia della partita, ma come faccio…”. Ma la risposta è negativa: “Pensi che ce possiamo fare prendere per il c… da te?“, ma Fagioli prova ancora a tenere buono chi gli chiede di rientrare del debito: “Ludovico (Ludwig, ndr) non c’entra nulla, voi fate il vostro lavoro. Io rientrerò“.

Ma Fagioli è in crisi e si sfoga con uno dei suoi agenti:Oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema, perché stanno capendo che ho qualcosa e gli è arrivata la voce del gioco. Domani non giocherò (la partita con la Juve, ndr) e se continuerà così starò sempre in panchina, non riesco più ad andare al campo felice. Ho minacce e tutto, non ho più tempo né scuse. Se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve me l’ha detto. Puoi parlare con i capi per capire se possono aiutarmi? Questo è un problema più grande di me“.

Un vero e proprio vortice dal quale Fagioli è uscito grazie all’inchiesta della Procura e poi al processo di terapia al quale si è sottoposto durante i mesi di squalifica.

SCOMMESSE SU SITI ILLEGALI / Indagati dodici calciatori della Serie A

 

COME FUNZIONAVA IL SISTEMA DI SCOMMESSE

Continuano a emergere dettagli dalle carte dell’inchiesta sul giro di scommesse su siti illegali. Secondo quanto ricostruito dalla procura, i calciatori coinvolti avrebbero utilizzato la gioielleria milanese Elysium come banca per regolare crediti e debiti derivanti dalle giocate senza destare particolari sospetti.

Un “modus operandi” così consolidato che la carta di credito di Nicolò Fagioli sarebbe stata custodita nella cassaforte del negozio in modo da essere sempre a disposizione. Ragione per cui oggi stati sequestrati circa 1.5 milioni di euro a “Elysium Gropup srl” società del negozio. Solo da Fagioli sarebbero arrivati bonifici sui conti di Elysium per 693.614 euro.

I pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini sono risaliti a un gruppo di una ventina di atleti “dediti al gioco d’azzardo” su piattaforme legali o illegali e che si sono ritrovati a essere indebitati per le puntate effettuate. Poi hanno accertato il meccanismo architettato da Tommaso De Giacomo, Patrik Frizzera e l’ex arbitro Pietro Marinoni con cui i conti dei calciatori venivano “drenati”.

 

Agli atti anche il verbale di Alessandro Florenzi, sempre del 2023, che ha raccontato anche lui del meccanismo del “bonifico” inviato “ad una gioielleria che si chiama Elysium” per pagare i debiti. Ha riferito ai pm di aver fatto bonifici per”140-150mila euro”. Sandro Tonali, sempre due anni fa ai pm torinesi, ha raccontato di essere “arrivato ad avere un debito nei loro confronti”, ossia di “Tommy e degli eventuali gestori della piattaforma”, di “500mila euro che ho pagato in parte” attraverso i bonifici alla gioielleria, in parte con “delle vincite”. Agli atti anche due verbali di Nicolò Fagioli dell’ottobre 2023 e del febbraio 2024. L’ex Juve ha spiegato di aver comprato “quindici orologi nella gioielleria di Milano”, anche del valore di 15-20mila euro l’uno (gli importi venivano “maggiorati”), e “quattro o cinque, per quanto mi hanno detto, li hanno ritirati i miei creditori”. Anche lui aveva raggiunto debiti per centinaia di migliaia di euro.

Il primo avrebbe avuto un ruolo di gestore e coordinatore delle attività legate alle scommesse illecite e alla gestione delle piattaforme, tra cui la comunicazione delle password di accesso al caricamento dei conti di gioco, la tenuta della contabilità dei debiti e dei crediti di ciascun giocatore al quale avrebbe indicato anche i canali per i pagamenti dei debiti ossia PostePay, Revolut (istituto di credito digitale con sede in Lituania), contanti o tramite Elysium.

Il secondo invece, oltre a gestire le piattaforme, avrebbe abilitato i giocatori al poker online creando le stanze chiuse e sarebbe stato l’incaricato alla gestione del rapporto con i referenti della gioielleria Elysium per il recupero dei crediti. Il terzo, invece, come emerge dagli atti, sfruttando le proprie conoscenze nel mondo del calcio a livello professionistico, avrebbe portato i clienti, aiutato i primi due nell’organizzazione delle attività legate alle scommesse e a occuparsi del ritiro dei soldi in contanti dagli scommettitori.

Poi ci sono Andrea Piccini, Antonino Parise e Antonio Scinocca, i soci, amministratori di diritto, di fatto e il legale rappresentante di Elysium, la gioielleria sui cui conti venivano saldati i debiti. Come aveva spiegato Tonali ai pm torinesi nell’ottobre 2023, o si pagava il doppio un gioiello o un orologio che poi si ritirava in negozio o si versava l’importo del debito senza ritirare l’oggetto. Per tutti, eccetto Marinoni, i pm hanno chiesto i domiciliari.

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