sabato 12 Aprile 2025

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SCOMMESSE SU SITI ILLEGALI / Indagati dodici calciatori della Serie A

Dodici calciatori della Serie A sono indagati dalla Procura di Milano per scommesse su siti illegali. Per cinque sono stati chiesti gli arresti domiciliari. Nessuno dei dodici ha venduto le partite poiché avrebbero fatto puntate nel periodo 2021-2023 su altre discipline sportive.

CHI SONO GLI SPORTIVI INDAGATI. Oltre a Tonali e Fagioli (che hanno già scontato squalifiche), gli atleti coinvolti nella vicenda, secondo quanto scrive oggi il Corriere della Sera, sarebbero il difensore del Milan Alessandro Florenzi (nazionale nel vittorioso Europeo 2021), l’allora attaccante della Roma Nicolò Zaniolo (oggi Fiorentina), il portiere juventino Mattia Perin e il compagno centrocampista americano Weston McKennie, gli ex juventini argentini campioni del mondo Leandro Paredes e Angel Di Maria, il difensore della nazionale e dell’Atalanta (all’epoca all’Inter e al Torino) Raoul Bellanova, il centrocampista della nazionale e del Torino (all’epoca all’Empoli) Samuele Ricci, l’attaccante del Padova (all’epoca alla Cremonese) Cristian Buonaiuto, l’attaccante di Lazio e Empoli (oggi al Parma) Matteo Cancellieri, il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo (Leeds United), il tennista Matteo Gigante, e un’altra decina di non sportivi.

L’INCHIESTA. Sulla scorta di quanto emerso dai telefoni sequestrati nell’ottobre 2023 dalla Guardia di Finanza di Torino a Sandro Tonali(oggi al Newcastle) e a Nicolò Fagioli(oggi alla Fiorentina), già condannati e rientrati dopo una squalifica per calcioscommesse, sono emersii nomi di una dozzina di giocatori di Serie A, indagati dalla Procura di Milano che ha sequestrato un milione e mezzo di euro e avanzato cinque richieste di arresti domiciliari, per aver scommesso su siti illegali.

Come riporta sul Corriere della Sera Luigi Ferrarella, gli episodi riguardano il periodo 2021-2023 e nessuno dei calciatori avrebbe venduto partite, ma avrebbe soprattutto scommesso su altre discipline. Dal punto di vista penale le conseguenze sarebbero dunque minime, visto che la contravvenzione potrebbe essere sanata con una oblazione, pagando cioè la metà del massimo dbbe venduto partite, ma avrebbe soprattutto scommesso su altre discipline. ell’ammenda prevista, quindi in questo caso 250 euro. Ma la contestazione potrebbe essere più dannosa per i giocatori sul piano disciplinare, perché potrebbe attivare la giustizia sportiva attraverso la richiesta di trasmissione degli atti da parte della Procura della Federcalcio.

Grossi guai invece in vista per due gestori di piattaforme illegali di scommesse online (Tommaso De Giacomo e Patrick Fizzera), i quali per gli inquirenti si sarebbero fatti aiutare dai tre amministratori (Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini) di una gioielleria milanese adoperata come ingegnosa ‘banca’ per regolare in maniera occulta i conti delle scommesse.

Ma come funzionava il meccanismo? I calciatori prima si vedevano fare largo credito dagli organizzatori delle scommesse, e poi, man mano che il debito si faceva oneroso, venivano indirizzati alla gioielleria affinché in apparenza pagassero con bonifici perfettamente tracciabili il prezzo di Rolex e di altri orologi di lusso, che però restavano in negozio nella disponibilità degli organizzatori, mentre gli sportivi uscivano solo con l’impeccabile fattura emessa a fronte dell’acquisto simulato.

Per gli inquirenti le deposizioni di Tonali sono state più sincere rispetto a quelle di Fagioli: l’ex Juve, avrebbe negato di aver mai spinto amici e colleghi a diventare clienti delle scommesse illegali e di aver ricevuto benefici sotto forma di bonus, versione contraddetta da quanto trovato negli smartphone degli indagati.

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