Bacchettate sulle mani, tirate d’orecchie, presa per la collottola… certi metodi correttivi in uso nella scuola d’un tempo non possono né devono essere rimpianti. Tra insegnante e alunno un rapporto non può essere basato sul timore di simili punizioni, ma sulla fiducia, sul rispetto e sulla serena trasmissione del sapere. In altre parole, non c’è bisogno di far ricorso ad atteggiamenti incivili o di violenza, soprattutto verbale. Altrimenti… altrimenti ci ritroveremmo in un ambiente che di educativo ha ben poco, per non dire niente. La scuola diventerebbe la palestra di futuri pessimi cittadini.