Nel terzo trimestre il Pil italiano ha fatto registrare “un risultato migliore della Germania ma peggiore rispetto a quello di Francia e Spagna” ma nei prossimi mesi potrebbe frenare. Lo sostiene l’Istat, nella Nota sull’andamento dell’economia italiana.
Il segnale del rallentamento di ottobre, spiega l’Istat, è stato l’indice della fiducia di famiglie e imprese che ha continuato a calare. A questo si aggiunge anche il fatto che “le prospettive economiche internazionali restano molto incerte, condizionate dall’acuirsi delle tensioni geo-politiche e dalle condizioni finanziarie sfavorevoli per famiglie e imprese”.
PRODUZIONE INDUSTRIALE. A settembre il valore dell’indice destagionalizzato della produzione industriale rimane immutato rispetto a quello di agosto mentre il terzo trimestre dell’anno registra un lieve aumento congiunturale. Ma i dati segnalano uno stop alla ripresa che si era registrata a maggio.
La dinamica mensile è positiva per quasi tutti i settori di attività economica, con l’eccezione dei beni di consumo. In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, l’indice complessivo è in diminuzione a settembre, come pure quelli relativi ai principali raggruppamenti di industrie, salvo i beni strumentali. Lo rileva l’Istat.
Si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale rimanga invariato rispetto ad agosto. Nella media del terzo trimestre il livello della produzione aumenta dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice mensile mostra aumenti congiunturali per i beni strumentali (+1,5%), l’energia (+1,1%) e i beni intermedi (+0,8%); viceversa, si osserva una flessione per i beni di consumo (-2,2%).
Al netto degli effetti di calendario, a settembre 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,0% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di settembre 2023). Si registrano incrementi tendenziali solo per i beni strumentali (+2,6%); calano, invece, l’energia (-0,4%), i beni intermedi (-2,6%) e in misura più marcata i beni di consumo (-6,5%).
Tra i settori di attività economica la fabbricazione di mezzi di trasporto presenta un’ampia crescita tendenziale (+11,2%), seguono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,3%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+0,9%). Le flessioni maggiori si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-11,6%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,9%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-4,0%).