venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

SI SALVI CHI PUO’

Nelle poche edicole italiane rimaste attive, i giornali continuano ad accusare un’emorragia di vendite. I dati si riferiscono ad agosto 2023, un mese vacanziero che in passato ha sempre invogliato la lettura e quindi  l’acquisto di giornali.

Segno positivo (poche centinaia di copie in più) soltanto del giornale Libero di Antonio Angelucci, titolare delle cliniche che fanno capo all’ospedale San Raffaele di Roma, deputato (assenteista) della Lega che controlla i quotidiani Il Tempo, Il Giornale, la syndication capeggiata dal Corriere dell’Umbria e lo stesso Libero.

Piangono sempre i quotidiani della Gedi (Repubblica, Stampa e Secolo XIX) che hanno fatto registrare vendite sempre in negativo sia rispetto all’anno scorso, sia rispetto a luglio. Bene i giornali sportivi.

Ecco le tabelle della diffusione dei quotidiani, dalle quali si evince la profonda crisi della stampa cartacea unita al crescente numero di edicole che non riescono a sopravvivere. Prendendo a prestito la celebre battuta di Humphrey Bogart nel film L’ultima minaccia (“è la stampa, bellezza, e tu non puoi farci niente, niente”) possiamo ben dire che “è la crisi, bellezza, e noi – figuriamoci chi si occupa di auto o di sanità privata – non riusciamo a metterci riparo”.

Trend quotidiani: l’estate fa bene agli sportivi. Solo Libero sorride in edicola

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