martedì 22 Ottobre 2024

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APPALTI SOGEI / Iorio: “Mazzette per 100mila euro, ho sbagliato”

Ammonterebbero a oltre 100mila euro le ‘mazzette’ intascate da Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, società controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze, arrestato lunedì sera a Roma per corruzione e turbativa d’asta durante uno scambio di denaro, 15mila euro, con un imprenditore. Iorio è stato ascoltato dai pubblici ministeri capitolini. “Mi limitavo solo a dare consigli, ho preso tangenti per 100mila euro e ho sbagliato” ha detto ai pm il manager, arrestato in flagranza mentre intascava una mazzetta da 15 mila euro dall’imprenditore Massimo Rossi, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta per appalti che riguardano anche i ministeri della Difesa e dell’Interno

Secondo l’accusa, gli incontri con l’imprenditore avvenivano due volte al mese, ma le cessioni di denaro, iniziate intorno a febbraio 2023, non sarebbero avvenute tutte le volte che i due si vedevano. Per comunicare, Iorio utilizzava un cellulare ad hoc che l’imprenditore gli aveva fornito. I pm chiedono dell’arresto con l’emissione di una misura cautelare e a breve sarà fissata l’udienza di convalida. Dopo le perquisizioni di martedì, c’è ora una “enorme mole di dati e documenti” al vaglio dei pm.
Tra gli indagati che sono stati perquisiti c’è anche Andrea Stroppa, referente in Italia di Elon Musk, al quale sono stati sequestrati cellulari e device che ora verranno analizzati. Stroppa in particolare è accusato di concorso in corruzione per avere ricevuto da un militare della Marina, anch’egli indagato, un documento interno della Farnesina.

Il militare “inoltrava a Stroppa il documento “del Ministero degli Affari Esteri redatto a margine di una riunione del 29 agosto scorso – si legge nel capo di imputazione – alla quale l’indagato “prendeva parte in virtù del proprio-ruolo di Ufficiale della Marina Militare in forza al VI Reparto dello Stato Maggiore Difesa” e “avente come oggetto la valutazione del progetto finalizzato all’impiego con scopi militari prima e dual use dopo, delle tecnologie satellitari fornite dall’azienda americana Space X”. La Space X appartiene a Elon Musk.

Oggi Stroppa si dice estraneo alle accuse. L’analista informatico romano è cresciuto a Torpignattara e ha un passato da hacker e venne notato da Marco Carrai, collaboratore di Matteo Renzi. Poi definisce “amicizia” quella con con il tycoon dell’hi-tech, Elon Musk, e il supporto a Meloni.ualcuno sta provando a fermarci. Un giorno scriverò un libro”. Così, soltanto poche ore fa, Andrea Stroppa si autocommentava su X. Un intervento per rilanciare il post firmato due giorni fa: “Stiamo lavorando per far diventare Italia grande partner di Space X. L’accusa di corruzione gli deriva dal fatto di avere un documento giudicato dai magistrati “riservato” riguardante una riunione al ministero degli Esteri per  la valutazione del progetto satellitare di Space X. “Era soltanto un elenco – minimizza Stroppa – oggi sono stato schiaffato in  prima pagina sui giornali accanto a chi prendeva bustarelle”. E così su X, nell’intento di «smontare» eventuali accuse, ridimensionarle e allontanare da sé ombre di corruzione, Stroppa ha postato uno spezzone del tg di La7 di Enrico Mentana che riporta proprio la precisazione della Farnesina sulla non riservatezza del documento, elemento che dal punto di vista dell’analista informatico «ridimensiona» la portata dell’accusa. Secondo i procuratori aggiunti Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, due aziende del gruppo Digital Value rappresentate da Rossi – ovvero Italware e Itd Solution – avrebbero ottenuto per via illecita commesse da Sogei dal valore complessivo di 105 milioni di euro. E secondo il Corriere della Sera, Massimo Rossi avrebbe pagato tangenti anche ad Antonio Fusco, dirigente della divisione telecomunicazioni della Polizia di Stato.

LA CRONACA DI IERI

Corruzione: il dg di Sogei, società di Information Technology appartenente al 100 per cento al Ministero dell’Economia e che opera a supporto della pubblica amministrazione, è stato arrestato ieri sera a Roma mentre intasca una tangente. Nell’inchiesta è indagato anche Andrea Stroppa, trent’anni, referente di Elon Musk in Italia.

Paolino Iorio, direttore generale della Sogei è stato fermato e posto ai domiciliari dalla Guardia di Finanza mentre intascava una mazzetta di 15mila euro da un imprenditore. Secondo i magistrati, Iorio riceveva mazzette ogni due mesi. Tra gli arrestati anche Massimo Rossi, amministratore delegato della società Digital Value.

Tra gli indagati nell’ambito dell’indagine per corruzione e turbativa d’asta nei confronti di Sogei c’è anche il giovane Andrea Stroppa, 30 anni,  referente di Elon Musk in Italia (nella foto, con Giorgia Meloni), uno dei fiori all’occhiello del mondo del tech italiano. Esperto di hacking e sicurezza informatica, è membro di un team di ricercatori attivi in Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nato a Roma nel 1994 ha già raggiunto numerosi riconoscimenti internazionali, arrivando a essere membro dello staff del World Economic Forum, per il quale scrive di tecnologia e cybesecurity.

L’INDAGINE

L’indagine dei pubblici ministeri romani, che ha varie ramificazioni nei ministeri della Difesa e dell’Interno, vede indagate 18 persone e 14 società, tra le quali le società quotate in Borsa Digital Value Spa e Olidata Spa. Si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta. A Iorio, che si trova agli arresti domiciliari, viene contestato il reato di corruzione perché con «più azioni del medesimo disegno criminoso – è detto nel capo di imputazione – in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro» da un imprenditore.

In particolare «a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei» per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager «riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell’ordine di decine di migliaia di euro – continua il capo di imputazione – con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023».

Incontri “monitorati» anche attraverso intercettazioni. «Un articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni in vari ministeri” scrivono i pm. La corruzione e la turbata libertà degli incanti riguarderebbero diverse procedure di appalto e affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni, bandite dalla Sogei Spa, dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal Ministero della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa” che hanno portato anche a una serie di perquisizioni.

Al vaglio dei magistrati anche l’appalto per il sistema satellitare di Starlink, la società del miliardario americano. L’appalto riguarda la connessione internet via satellite rispetto a quelle via fibra, che ha bisogno di meno lavori e strutture a terra e potrebbe rivelarsi più vantaggioso per il raggiungimento delle località remote. Lo spiegava tempo fa lo stesso Andrea Stroppa: “L’Italia è un paese molto difficile da connettere per la morfologia del suo territorio, ma con Starlink non serve bucare la strada”.

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