Nel giorno dell’accordo di governo tra i socialisti di Pedro Sanchez e gli indipendentisti catalani (prevede l’amnistia e la riduzione graduale dell’orario di lavoro da 40 a 37,5 ore) l’ex presidente del Partito popolare della Catalogna, Alejo Vidal-Cuadras, uno dei fondatori del partito di ultradestra Vox, è in gravi condizioni dopo essere stato raggiunto al volto da un colpo di pistola in pieno centro a Madrid.
Vidal, 78 anni, uno dei fondatori di Vox, partito guidato da Santiago Abascal – stava camminando da solo per strada quando una persona gli si è avvicinata a bordo di una moto e gli ha sparato da una distanza di circa due metri.
L’attentato, che non fa che aggravare lo stato di tensione in Spagna, arriva nel giorno in cui i socialisti hanno stretto l’accordo con gli indipendentisti catalani, guidati da Carles Puidgemont, per la formazione del nuovo governo guidato da Pedro Sánchez: un patto che prevede come contenuto principale la concessione dell’amnistia ai leader imputati di malversazione e sedizione per il referendum sull’indipendenza della Catalogna tenuto il 1° ottobre 2017.
Una delle principali condizioni è stato l’impegno a promuovere la legge sull’amnistia a favore degli esponenti catalani con cause giudiziarie aperte. Il prossimo passaggio è il voto del Parlamento, già la settimana prossima.
L’accordo tra il Psoe e Junts arriva in un clima di fortissima tensione politica e anche di scontri: nei giorni scorsi, migliaia di persone si sono date appuntamento sotto la sede nazionale del Partito socialista a Madrid per contestare l’amnistia, il cuore dell’accordo di governo. Alcuni hanno tentato persino di arrivare nei pressi del Congresso. Proteste animate soprattutto da gruppuscoli di affiliazione neofascista che, con saluti romani e lanci di bengala, hanno provocato violenti scontri e decine di feriti tra le forze dell’ordine e molti arresti.
L’accordo prevede la riduzione della settimana lavorativa da 40 a 37 ore e mezza (senza riduzione di retribuzione). La riduzione sarà graduale e si arriverà alle 37,5 ore solo nel 2025, mentre nel 2024 saranno 38,5.
L’accordo prevede anche politiche di crescita per combattere la piaga della disoccupazione giovanile e la precarietà, il rafforzamento del sistema sanitario pubblico, la stesura di una nuova e più attenta legge ecologista per rallentare il cambiamento climatico, l’estensione del congedo di maternità e paternità a 20 settimane e della sua retribuzione, l’universalizzazione dell’istruzione da 0 a 3 anni, con la garanzia che entro la fine del mandato l’accesso all’istruzione pubblica per i bambini e le bambine di due anni sarà per tutti e tutte, e una riforma fiscale equa che obblighi le banche e le grandi aziende energetiche a contribuire alla spesa pubblica, ma anche un condono per i debiti contratti dalle regioni autonome con lo Stato-
Yolanda Diaz, leader di Sumar, ha commentato: “Il 23 giugno abbiamo detto che avremmo avuto un governo di coalizione progressista. Sono stati mesi difficili, ma la serenità e la convivenza hanno prevalso sul rumore e sull’odio. Continueremo ad avanzare sulla via del progresso sociale. Più diritti, più futuro.”