LE POLEMICHE. Ritardi nell’allerta, lavoratori non protetti e squadre di emergenza non pronte: in Spagna già esplodono le polemiche politiche. La sinistra contesta lo smantellamento dei servizi di pronto intervento e polemizzano con le aziende che non hanno fatto restare a casa i dipendenti nonostante l’allarme meteo. Il Pp da destra rimprovera al governo Sánchez di non aver interrotto le sedute del Congresso.
PRIME NOTIZIE DA VALENCIA. Piogge torrenziali e chicchi di grandine come palle da tennis: la Spagna è in ginocchio da ieri per una forte ondata di maltempo che ha portato alluvioni e disastri soprattutto nella zona di Valencia e a Malaga. A Valencia, in particolare, alcuni centri della provincia sono stati investiti dal maltempo con una violenza senza precedenti.
ll sindaco della città di Utiel vicino Valencia, Ricardo Gabaldon, ha raccontato che le persone sono rimaste “intrappolate come topi” a causa delle inondazioni improvvise. Ieri era stata lanciata un’allerta ma sembra che l’ondata di maltempo sia stata ben al di sopra del prevedibile.
Il bilancio del Centro di Coordinamento delle Emergenze (Cecopi) parla di una sessantina di morti, tra cui quattro bambini. Il presidente della Regione, Carlos Mazòn, ha parlato di “una situazione senza precedenti che nessuno ha mai visto prima”. Le immagini che arrivano dai social sono impressionanti.
A colpire la regione è stata quella che in gergo tecnico viene chiamata ‘Dana‘ (Depresion Aislada en Niveles Altos): si tratta di un fenomeno tipico della Spagna e del Mediterraneo occidentale, accompagnata da precipitazioni estreme. In poche ore sono caduti 400 millimetri di pioggia. Le strade si sono riempite d’acqua, diventando come fiumi, le auto sono state trascinate via, si sono rotti muri e allagate e distrutte le abitazioni ai piani bassi. Molte persone sono salite sui tetti per trovare riparo, altri sono morti nell’attesa dei soccorsi o sono rimasti intrappolati nelle auto.
Il servizio treni da Valencia a Madrid è sospeso, oggi nella regione sono chiuse tutte le scuole e università. Ci sarebbero 40 mila persone rimaste senza elettricità. Il presidente Mazón ha invitato la popolazione a rimanere dentro casa per non complicare le operazioni di soccorso.
La tempesta ha flagellato soprattutto l’interno della provincia di Valencia e altre aree circostanti, ha lasciato gran parte della rete ferroviaria e delle strade inaccessibili, rendendo difficili i soccorsi e i trasporti in piena emergenza. La pioggia, spiega stamattina il quotidiano spagnolo El Pais, ha superato ogni previsione, arrivando a 445 litri d’acqua per metro quadrato in alcune aree, ben oltre i 180 litri stimati ieri dalla Agencia Estatal de Meteorología (Aemet). Le conseguenze sono devastanti: numerose strade e autostrade restano chiuse, in particolare le principali vie di accesso a Valencia dalla capitale, nonché le tratte che collegano la città con Alicante, Cuenca e altre zone vicine. Le autorità hanno lanciato un appello per evitare di utilizzare le strade nelle zone colpite, così da consentire ai mezzi di soccorso di muoversi più agevolmente. Sui social media circolano da ieri alcuni video impressionanti girati dai camionisti in mezzo alla tempesta.
Il primo ministro Sanchez ha esortato i cittadini a non uscire di casa. Nel frattempo è scattata la soliderietà europea. La Commissione Ue si è detta pronta ad aiutare la popolazione duramente colpita dalle piogge torrenziali, Giorgia Meloni ha espresso solidarietà alla Spagna. Anche i club di calcio – Real Madrid, Barcellona e Valencia – si sono detti pronti ad aiutare la popolazione