venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

La polizia: no a cortei pro-Palestina, ma gli inglesi invadono il centro di Londra

Mentre in Francia Macron ha proibito qualsiasi manifestazione in appoggio alla Palestina, e in Gran Bretagna lo stesso ha fatto la polizia, una marea di persone ha invaso il centro varie città del mondo, non solo europee.

Oltre che in Gran Bretagna, dove è avvenuta la manifestazione più imponente, anche in Italia a Milano, 4mila persone, ma anche a Bari, Firenze, Torino, Trieste, Roma. In Germania a Dusseldorf, Colonia, Francoforte e Berlino, dove sono stati anche arrestati dei manifestanti. si sono registrate poi a Barcellona, in Spagna, così come in Brasile, nella Bosnia Erzegovina, Turchia, fino in Bangladesh.

In Gran Bretagna l’intimazione della polizia non è servita a nulla. Anzi, sembra che i gli inglesi abbiano voluto sfidare un divieto apparso a molti come una violazione della libertà di manifestare. E infatti in tanti, tantissimi, sono scesi in piazza, da Manchester a Glasgow, Liverpool, Cambridge, Plymouth, Exeter fino a Londra. E qui, nella capitale britannica, decine di migliaia di persone (nella foto) si sono radunate nel centro mentre la polizia schierava mille uomini per le strade della città.

Il corteo prima si è affollato vicino al quartier generale della BBC, poi ha camminato attraverso la capitale britannica prima di appoggiare gli striscioni vicino al Parlamento e a Dowingin street, dove vive dove vive il primo ministro Rishi Sunak. “Libertà per la Palestina”, “fine al massacro” e “sanzioni per Israele” era scritto sui cartelli.

In Italia, il corteo più numeroso a Milano, dove 3mila persone, secondo le forze dell’ordine, si sono radunate in piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione Centrale, sotto la guida di diverse realtà associative, come i Giovani Palestinesi, Unione democratica arabo–palestinese e Associazione dei palestinesi in Italia. In testa al corteo uno striscione con la scritta “Fermiamo il genocidio a Gaza. Salviamo Gaza”, mentre i manifestanti intonano “Free, free Palestine, Palestina Libera”.

Tra canti di condanna a “Israele fascista stato terrorista” e organizzatori che al megafono dai camioncini ribadiscono di “non avercela con gli ebrei ma con l’occupazione sionista che massacra tutti i giorni e compie un genocidio nei territori palestinesi”, il gruppo è arrivato al Parco Trotter dove ha osservato un minuto di silenzio per le vittime della guerra, seguito da un fragoroso applauso

A Torino invece, l’iniziativa è stata promossa da associazioni di palestinesi.  “Abbiamo organizzato questa piazza in solidarietà alla Palestina dove quello che sta succedendo è di portata storica perché da 20 anni non si vedevano fatti di questo genere da parte della resistenza palestinese”, hanno spiegato alcuni dei promotori.
Tra le persone scese in piazza diversi esponenti della comunità araba e moltissimi giovani italiani, che al grido di “assassini” condannano la dura risposta del governo Netanyahu all’offensiva di Hamas. Così come a Milano, diversi manifestanti sottolineano di non supportare l’organizzazione terroristica ma di empatizzare con “un popolo in resistenza e in lotta anticoloniale” da oltre 75 anni.
IERI IN ITALIA. Scontri a Roma nel corteo della Sapienza, tra studenti e polizia. Nel “giorno della rabbia” invocato da Hamas, è attenzione massima nella capitale. Sorvegliati speciali il sit-in pro Palestina di Piazza Vittorio e il corteo degli antagonisti alla Sapienza

Tensioni tra manifestanti e polizia nel corso del corteo degli studenti dell’Università La Sapienza che si sono ritrovati a piazzale Aldo Moro a Roma. Il corteo percorre via dei Frentani verso i giardini di piazza Vittorio. Oltre 400 i presenti. E’ attenzione massima nella capitale. Sorvegliati speciali il sit-in pro Palestina di Piazza Vittorio e il corteo degli antagonisti alla Sapienza.

Nel “giorno della rabbia” voluto da Hamas in Italia polizia e l’intelligence monitorano da vicino soggetti ritenuti di interesse e a rischio attentati. Il Viminale ha alzato l’allerta sicurezza. Massima attenzione per i luoghi istituzionali, Camera, Senato, Palazzo Chigi, aeroporti e stazioni, ma anche per i luoghi turistici molto frequentati come Colosseo e Vaticano, con un “rafforzamento della vigilanza nella Capitale” ai livelli dell’11 settembre.

Attenzione nei presidi dei luoghi ebraici dal Ghetto alla Sinagoga, rimodulato l’ingresso a San Pietro, controlli anche alla Moschea da dove arriva un messaggio distensivo: “Lanciamo – ha detto il presidente Naim Nasrallah – un grande appello alla pace come Centro culturale islamico d’Italia, ma non lo faremo nella preghiera del venerdì nella Grande Moschea di Roma perché rispettiamo una condotta sempre adottata: la preghiera, come capita nei momenti difficili e di dolore come questo, va vissuta intimamente ed esula dal lato politico e strumentale”.
Foto: Cecilia Fabiano

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