domenica 27 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

STUPRATA DAL BRANCO A 13 ANNI / La ragazzina fa arrestare due violentatori

Violenza sessuale su una ragazzina a da parte del branco. Il drammatico episodio è avvenuto martedì nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania. La ragazzina ha subito violenza da due dei sette componenti del gruppo di violentatori, tutti di nazionalità egiziana, mentre gli altri tenevano fermo il fidanzato 17enne. “Vi prego, vi supplico, non mi fate del male, lasciatemi andare” urlava la vittima ai suoi stupratori. La ragazzina è stata soccorsa dai passanti. Oggi gli arresti con uno degli appartenenti al branco che sta collaborando con gli inquirenti.

La tredicenne ha identificato i due autori dello stupro. “E’ lui, uno dei due che mi hanno violentata”, ha detto senza esitazioni e con estrema lucidità la ragazza catanese nel riconoscere il settimo fermato dai carabinieri. L’indagato è risultato essere da poco maggiorenne e quindi la sua posizione sarà trattata dalla Procura distrettuale, mentre quella per i minorenni ha un fascicolo su altri due dei sette egiziani coinvolti.

La ragazza ha identificato tre componenti del branco: un minorenne e un maggiorenne che l’avrebbero violentata e un altro egiziano che la bloccava impedendole di sottrarsi agli abusi.

Il settimo fermato è stato sottoposto a tampone per prelevare materiale biologico da cui estrarre il Dna da confrontare con le tre tacce ematiche, seminali e salivari trovate da carabinieri negli slip della 13enne I primi esami hanno permesso di accertare che appartenevano alla vittima e a uno dei minorenne fermato. Il terzo Dna al momento è di ‘ignoti’, in attesa della comparazione con quello del settimo fermato.

A contribuire al riconoscimento degli altri 5 membri del ‘branco’, oltre a uno di loro che ha collaborato con gli inquirenti, sarebbe stato anche il fidanzato della 13enne, costretto ad assistere allo stupro mentre veniva tenuto fermo.

“Vi imploro, vi supplico, non mi fate del male, lasciatemi andare…”.Con queste parole la ragazza ha tentato disperatamente di dissuadere i 7 componenti del  branco, tre dei quali minorenni, tutti di origine egiziana.

Mentre trapelano dettagli sempre più agghiaccianti della violenza, è arrivata anche la notizia del fermo del settimo indagato che sembrava irreperibile: si tratta di uno dei tre trovato nella comunità dove alloggiava mentre recuperava degli effetti personali. Secondo gli investigatori stava per fuggire nel tentativo di far perdere le proprie tracce.

I sette ragazzi sono stati fermati a Catania perché ritenuti responsabili della violenza di gruppo. I Carabinieri hanno eseguito i fermi su disposizione della procura distrettuale e di quella dei minori.

La vittima era a villa Bellini insieme al suo fidanzato di 17 anni che è stato immobilizzato da una parte del gruppo, mentre due ragazzi nei bagni dell’area verde l’hanno violentata sotto lo sguardo degli altri. La tredicenne e il fidanzato hanno denunciato i fatti, consentendo di risalire all’identità dei componenti del branco.

Don Patriciello: “Non è una emergenza limitata. Quello che è avvenuto a Caivano, e ora a Catania, è la punta di un iceberg. Ci sono al Sud, ma anche al Nord, tante aree in cui sono ammassate povertà sociali che alimentano le povertà educative alla base di queste violenze. Noi facciamo finta di non vedere, di credere che sia un’emergenza limitata solo a pochi e sporadici quartieri. Così ci mettiamo la coscienza a posto”. Ha affermato don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano.

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