venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Turismo agevolato, sanità pubblica punita: i medici pronti a scioperare

Nella legge di bilancio che il Parlamento dovrà approvare senza emendamenti, il governo ha tagliato le pensioni a 732mila dipendenti pubblici. Ciò ha provocato anche la durissima reazione dei medici che, già penalizzati da mancate assunzioni e miglioramenti in un settore ormai allo stremo, minacciano lo sciopero entro dicembre. Nella manovra, tra l’altro, è previsto un aumento dell’assegno unico a chi possiede i Buoni del Tesoro Poliennali (Btp)

MEDICI. Le organizzazioni sindacali dei medici e dei veterinari italiani (Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Aaroi-Emac e la Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari) hanno dichiarato lo stato di agitazione per il ritiro delle misure che prevedono la riduzione delle pensioni future. In caso di insoddisfazione, si sono dichiarati pronti a una possibile convergenza con altri sindacati per uno sciopero generale entro dicembre.

Il segretario nazionale di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, e il presidente di Cimo-Fesmed, Guido Quici, hanno definito tali misure come un “inaccettabile attacco ai diritti acquisiti”, sottolineando il colpo alle aliquote di rendimento dei contributi versati prima del 1996, con conseguenti perdite stimabili tra il 5% e il 25% dell’assegno pensionistico annuale. Questa azione è stata criticata come un cambiamento vergognoso delle regole che mina la fiducia tra lo Stato e i cittadini.

La protesta però non si limita ai tagli pensionistici. I medici lamentano l’insufficienza degli investimenti nel Sistema Sanitario Nazionale rispetto alle esigenze attuali e all’aumento del tasso inflattivo, affermando che il Contratto di Lavoro 2022-2024 prevede ulteriori perdite del 10% del potere di acquisto per i professionisti. Inoltre, la mancanza di detassazione e aumenti salariali è stata contrastata, soprattutto in confronto alle agevolazioni concesse ad altri settori come baristi e operatori turistici.

Alessandro Vergallo, presidente di Aaroi-Emac, ha definito la manovra “incredibilmente punitiva”, evidenziando il rischio che i professionisti medici si affrettino a pensionarsi per evitare i tagli previsti, portando a una potenziale perdita significativa di anestesisti e medici di pronto soccorso nel sistema ospedaliero pubblico.

La Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari ha lamentato che i lavoratori non dovrebbero diventare un’opzione per risparmiare a discapito dei diritti acquisiti, sottolineando che le pensioni sono accumuli di salario differito e di proprietà dei lavoratori stessi.

Il quadro dei sindacati mette in luce una situazione molto critica, con la prospettiva di scioperi e azioni di protesta che potrebbero pralizzare il settore sanitario in Italia, se non si verificheranno modifiche alle proposte attuali. Quindi una condanna senza riserve della riforma Meloni-Salvini-Tajani che punta a fare cassa sulle pensioni dei medici che rientrano a pieno titolo in quel 13% di popolazione che contribuisce con le loro imposte al 60% del gettito Irpef.

Aggiungono Di Silverio e Quici : “L’iter della manovra economica 2024, tra bandierine elettorali che si alzano e si abbassano, bozze smentite e modificate, poco o nulla cambia per la sanità pubblica e i suoi professionisti. Per la prima, gli investimenti rimangono insufficienti rispetto alle esigenze e alle criticità odierne, ben al di sotto di quanto richiesto da sindacati e Regioni e dalla crescita del tasso inflattivo. Per i secondi, il Contratto di lavoro 2022-2024 prevederà una ulteriore perdita del 10% del potere di acquisto.

Inoltre non sono previste detassazioni, concesse a baristi, camerieri e operatori turistici, ma non a chi garantisce la tutela della salute dei cittadini. Tantomeno aumenti di voci salariali. A differenza della sanità privata che, nonostante non rinnovi il contratto dei medici dipendenti AIOP da oltre 18 anni, viene premiata con un aumento dei contributi statali che va dai 280 milioni a oltre 1 miliardo di euro”.

I sindacati chiedono al governo il ritiro del provvedimento che taglia le pensioni future dei medici e dei dirigenti sanitari nonchè più risorse per il Ssn e i suoi professionisti. Pronte, in caso di insoddisfazione, a cercare la più ampia convergenza con le altre organizzazioni sindacali per arrivare allo stato di agitazione delle categorie interessate nella prospettiva di uno sciopero generale entro dicembre.

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