domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

TELESE FA CENTRO

Scelta glamour della proprietà del Centro di Pescara. Dal primo ottobre Luca Telese diventerà il direttore del quotidiano abruzzese. Telese, 54 anni, ha avuto una carriera piena di esperienze anche lontane fra loro, nei giornali e nelle tv. Da Rifondazione Comunista al Giornale, al Fatto Quotidiano, dalla Rai a Mediaset, a La7. Dalla Verità a Panorama. Scrittore brillante e conoscitore dei retroscena della politica italiana, era uno dei giornalisti preferiti di Paolo Mieli, che però non lo ha mai assunto in pianta stabile. Ha aperto un giornale nuovo, che è finito in tre mesi.

La società editrice spiega che “la sua nomina rientra nel disegno strategico di posizionare il Centro sempre più come giornale di approfondimento e di qualità”. Con la nuova direzione ci sarà una “sempre maggiore attenzione alla crossmedialità e ad un rinnovato rapporto partecipativo con i lettori e con gli stakeholder del territorio”. Contemporaneamente “la società ringrazia Piero Anchino per l’importante lavoro svolto in questi 7 anni di direzione, certa che potrà continuare a contare sul suo impegno”.

Il Centro è di due imprenditori abruzzesi, Luigi Pierangeli e Luigi Palmerini. Il primo è signore delle cliniche private e titolare di Rete8, la principale rete tv della regione. Il secondo è un costruttore. Il Centro fu acquistato nel 2016 dal Gruppo De Benedetti e a mettere insieme la cordata c’era anche Alberto Leonardis, oggi a capo di Sae, che ha comprato Tirreno, Nuova Sardegna e altri quotidiani locali dal Gruppo Gedi, succeduto a De Benedetti. Il Centro vende 6.000 copie circa al giorno, con 23 giornalisti e chiude i bilanci in rosso (oltre un milione l’anno). Dal 2017 direttore era Piero Anchino, nato in redazione, ma per due volte sfiduciato.

Ora la redazione confida che Telese significhi rilancio. Telese arriverà il primo ottobre, perché tutta l’estate starà su La7 a “In onda” con Marianna Aprile. Attualmente è fisso anche a Giornale Radio, emittente di approfondimenti di Domenico Zambardelli. Come sono arrivati a lui i due proprietari del Centro? Un contatto può essere Urbano Cairo, patron de La7 e del Corriere della Sera. Cairo sta dando una mano a rifare il sito del Centro, la distribuzione del Centro è curata da una partecipata Rcs, per un periodo il Centro è stato venduto in abbinata con Gazzetta dello Sport e Cairo potrebbe occuparsi della pubblicità quando scadrà il contratto con la Manzoni a fine anno.

Il Centro, piccolo giornale locale, è un’ennesima esperienza per Telese, che ne ha fatte già molte. Nei primi anni 1990 è portavoce del Partito della Rifondazione comunista. Collabora all’Unità, al manifesto, al Messaggero e al Foglio. Nel 1996 è assunto all‘Italia settimanale, diretto da Pietrangelo Buttafuoco, versante destra. Dal 1999 al 2009 lavora per Il Giornale di Berlusconi, occupandosi soprattutto di quanto avviene a sinistra nello schieramento politico italiano. Si definisce “un comunista italiano a lungo impegnato in un giornale di destra”. Nei primi anni 2000 è autore sia in Rai sia in Mediaset. Dal 2006 al 2011 su La7 conduce il programma “Tetris”. Nel 2009 passa da Il Giornale al Fatto Quotidiano, dove resta dalla fondazione al 2012. Il 3 settembre di quell’anno esce Pubblico “giornale degli ultimi e dei primi”, diretto da Telese. Durerà tre mesi. Dal 2013 al 2016 conduce “Matrix” su Canale 5 a Mediaset.

Dal settembre 2016 Telese inizia a collaborare con La Verità, dal 2018 al 2021 cura alcune interviste del settimanale Panorama. A partire dal 2019 collabora con il quotidiano online The Post Internazionale, nel 2021 diviene vice-direttore. Fra i tanti suoi libri, “Cuori neri”, sull’assassinio di 21 giovani militanti di destra, durante gi anni di piombo e “Cuori Rossoblù”, dedicato allo storico scudetto del Cagliari di Gigi Riva nel 1970 1970. Telese ha un figlio con Laura Berlinguer, ultima figlia del segretario del Pci Enrico Berlinguer. Lo hanno chiamato Enrico, Enrico Telese. (da professionereporter.eu)

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PS. Bene la volontà di rilanciare un giornale oggi in difficoltà (come tutta la stampa cartacea) e di salvaguardare la redazione. Si nota, en passant, una certa ritrosia a parlare del prima, del successo del Centro costuito sulla freschezza e passione di giovani giornalisti e di dirigenti che sapevano fare il loro mestiere. C’è una parola, nella nota degli attuali proprietari, che potrebbe suscitare preoccupazione: stakeholder. Sarebbero i portatori di interesse in un’azienda. Nel caso di un’impresa editoriale avrei usato soltanto la parola lettori, l’unico riferimento vincente per un giornale e per la sua comunità. Altrimenti si potrebbe equivocare stakeholder con marchette, la prassi che avvelena il buon giornalismo. (pda)

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