sabato 19 Aprile 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ADESCATO sui social, ex dj ucciso e gettato in un lago. Arrestata una coppia

TERAMO – Ritrovato in una zona di campagna in un piccolo lago di Corropoli, comune della Val Vibrata, in provincia di Teramo, il cadavere di Martino Caldarelli, 48 enne scomparso venerdì dalla sua casa di San Pietro a Isola del Gran Sasso, dove viveva con la madre. L’ex deejay lavorava saltuariamente come operaio. Dopo la morte del padre,  viveva assieme alla madre, era penultimo di sette fratelli ed era stato proprio uno di loro a dare l’allarme sulla sua scomparsa.

Il corpo senza vita è stato ritrovato martedì con diverse ferite da arma da taglio, in un piccolo invaso artificiale. Accusati dell’omicidio un uomo di 41 anni e una donna, che si trovano già in carcere. Secondo gli investigatori la coppia avrebbe adescato sui social con la scusa di un appuntamento a sfondo sessuale Caldarelli che dopo essere andato nell’abitazione della donna si sarebbe trovato davanti la coppia in un tentativo di rapina. A quel punto la situazione sarebbe degenerata fino al delitto., Caldarelli, infatti, ha reagito, ma nella viole nta colluttazione è stato col.pito più volte con un  coltello.

Il corpo sarebbe stato trasportato in un’area di campagna a pochi chilometri dalla casa in cui si sono svolti i fatti e, legato a un  peso, gettato in acqua. Le indagini hanno prtato hanno porato i cvarabinieri nella  Val Vibrata, dove si trovava l’ultima cella telefonica agganciata dal cellulare della vittima. La svolta domenica sera, quando a Giulianova è stata ritrovata l’automobile della vittima. Il mezzo era stato riverniciato e dato alle fiamme, forse per cancellare eventuali tracce di Dna. Attraverso il telaio i carabinieri hanno accertato che si trattava proprio del veicolo di Caldarelli. Da quel momento gli inquirenti hanno cominciato a lavorare sull’ipotesi di una morte violenta.

Le successive indagini hanno consentito di ricostruire il contesto in cui sono maturati i fatti: un ambiente di persone che vivono di espedienti. Gli accertamenti hanno consentito di risalire alla donna, che, peraltro, stava per suicidarsi e è stata salvata dagli investigatori. E’ stata lei, con le sue dichiarazioni, a consentire di individuare il corpo. Da parte dei due, entrambi del posto, non c’è stata una vera e propria confessione, ma dichiarazioni “molto significative”. I due hanno precedenti per reati contro il patrimonio e legati alle sostanze stupefacenti.

Il Corriere della Sera scrive che la coppia aveva già adescato un altro uomo con le stesse modalità. La vittima sarebbe stata attirata anche in questo caso con la scusa di un appuntamento a sfondo sessuale nell’appartamento di Corropoli. L’uomo si è presentato ed è stato stato minacciato: non sarebbe uscito dall’abitazione se non avesse consegnato denaro e la sua auto. Cosa che ha fatto. Poi, un volta liberato, è andato in caserma e li ha denunciati.

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