Un patto di ‘non belligeranza’ sugli spalti tra ultrà del Milan e dell’Inter elevato ad associazione criminale, inquinata anche da infiltrazioni di stampo mafioso e finalizzata a compiere reati legati al mondo del calcio.

Nell’ordinanza che ha portato questa mattina all’arresto di 19 persone – 16 in carcere e 3 ai domiciliari – e all’emissione di 21 denunce nei confronti di altrettanti personaggi legati al tifo calcistico, la Procura di Milano accusa i destinatari delle misure cautelari di estorsioni sulla vendita dei biglietti delle partite, di aver messo in piedi un vero e proprio cartello criminale per ottenere il ‘pizzo’ sui parcheggi intorno a San Siro, per gestire il catering all’interno dell’impianto sportivo, tra la vendita di bibite e i gadget durante le partite, per entrare gratuitamente allo stadio e seguire le squadre nelle trasferte di Champions.

Le indagini, condotte dai pm antimafia Paolo Storari e Sara Ombra, coordinati dal procuratore Marcello Viola e dall’aggiunta Alessandra Dolci, sono partite dall’omicidio dell’ex capo ultrà interista, Vittorio Boiocchi, ucciso a Milano, sotto casa, a colpi di pistola la sera del 29 ottobre del 2022.

 

Secondo gli inquirenti, quel delitto avrebbe favorito l’ascesa all’interno del tifo organizzato nerazzurro del clan di ‘ndrangheta dei Bellocco di Rosarno, in particolare con l’arrivo in curva Nord di Antonio Bellocco, assassinato con 20 coltellate a inizio settembre 2024 per mano dell’altro ultrà nerazzurro Andrea Beretta, al culmine di una lite per dissidi economici.

Andrea Beretta, già in carcere, è infatti uno dei destinatari delle misure cautelari della Procura, che contesta agli esponenti della curva Nord anche l’aggravante mafiosa, mentre per la curva Sud (del Milan) l’accusa è di associazione a delinquere.

Tra gli arrestati anche Luca Lucci, l’ultrà immortalato il 16 dicembre 2018 con l’allora vicepremier Matteo Salvini alla festa per i 50 anni della Curva Sud e Christian Rosiello, il bodyguard del rapper Fedez coinvolto nel pestaggio del personal trainer Cristian Iovino.

Si è appreso, inoltre, che gli introiti delle vendita dei biglietti per la finale di Champions del 2023 Inter-Manchester City dovevano essere equamente divisi tra i vari capi ultras fruttando circa 600mila euro.  Anche qui la possibilità di un business per i capi ultrà milanesi. È quanto emerge dalle carte dell’inchiesta che ha smantellato i business illeciti delle tifoserie di Inter e Milan con 19 arresti.

In particolare, per avere i biglietti di quella finale di Champions che si sarebbe disputata a Istanbul il 10 giugno 2023, Marco Ferdico, uno dei capi della Nord finito oggi in carcere non solo avrebbe fatto leva su alcune vecchie glorie come Marco Materazzi e Javier Zanetti, ma “ha esplicitamente chiesto a Inzaghi in intervenire con la Società, o meglio direttamente con Marotta, al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti” “ottenendo la promessa di Inzaghi di intercedere con i vertici societari”.

È quanto si legge nella ordinanza del gip di Milano, Domenico Santoro. Ferdico parla con il tecnico nerazzurro per avere 200 biglietti in più (per un totale di 1.200), e Inzaghi gli dice di “aver già parlato con Ferri e Zanetti”. Ferdico a quel punto precisa “è il direttore Marotta, bisogna parlare con lui perché lui ha l’ultima parola”.

Dalle intercettazioni emerge anche rapporto diretto tra Ferdico e il presidente Zanetti. In una telefonata tra Ferdico e l’ex calaciatore Materazzi, il primo afferma di aver saputo da Zanetti “che ci sono dei Funzionari di Polizia che stanno monitorando la curva anche per l’accaduto che è successo al povero Vittorio che è morto tragicamente in strada”. Il riferimento è all’omicidio del capo ultrà Vittorio Baiocchi. Annota il gip: “La circostanza va certamente approfondita quando l’indagine potrà essere disvelata”.

Alla domanda rivolta al tecnico dell’Inter in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions League con la Stella Rossa in merito a questa vicenda lui ha risposto: “C’è una indagine in corso, la società ha chiesto di non dire niente su quello che è accaduto”.

(In collaborazione con l’Agenzia Dire – www.dire.it e con RaiNews)

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